GIUSEPPE STEFANACHI
Sport

Da Rapolano a Parigi, blitz in casa Messi: “Dieci ore di attesa, Leo era in pantofole”

Il racconto di Juan Polcan, l’argentino che vive a Serre di Rapolano e gioca a calcio a 5 nell’Ibs Le Crete. "Pensavo di aspettare tre giorni sua moglie. Antonella mi ha fatto salire”

Leo Messi e Juan Polcan nella casa del calciatore a Parigi

Siena, 19 aprile 2023 – Ha aspettato Messi sotto casa per dieci ore dopo essere andato apposta a Parigi per poter avere un autografo del fuoriclasse sudamericano: l’insolita iniziativa di Juan Polcan, ragazzo argentino che vive alle Serre di Rapolano e gioca nella squadra di calcio a 5 dell’Ibs Le Crete, pur avendo fatto ormai il giro del mondo su web, tv e giornali, continua a suscitare curiosità per l’eccentricità dell’idea e per l’estrema determinazione con cui questa è stata portata a termine. Abbiamo chiesto a Juan quali siano state le motivazioni che lo hanno spinto a fare circa 2500 chilometri tra andata e ritorno: "Ho sempre desiderato conoscere Lionel – risponde Polcan - fin da quando avevo sei anni. Quando lui giocava in Argentina con la Nazionale, era praticamente impossibile pensare di poterlo conoscere, anche perché avevo gli impegni con la mia squadra di Buenos Aires di calcio a 5".

Quando ha deciso di fare questo blitz?

"Circa un mese prima di Pasqua, quando la Ibs Le Crete aveva la sosta del campionato".

Vivere in Italia è stato un altro desiderio?

"Mi piace la vita in questo Paese, mi consente di visitare anche il resto d’Europa".

Da Buenos Aires alle Serre?

"Due mondi completamente diversi e sono molto felice di vivere in una terra così bella come la provincia di Siena. Anche il rapporto con i serrigiani è buono. Lo stesso posso dire per i miei compagni di squadra con cui formiamo quasi una famiglia".

Torniamo all’avventura parigina.

"Sono partito da Perugia e ho fatto scalo a Londra, dove sono rimasto tre giorni. Dopo sono volato a Parigi e anche lì sono stato tre giorni. Pensavo che questo tempo lo avrei impiegato per vedere Leo, e invece dopo solo dieci ore di attesa ho avuto la fortuna di incontrarlo. Ero lì dalle 9 di mattina ed alle 18.30, grazie all’intervento di sua moglie Antonella, mi hanno addirittura fatto salire a casa, cosa che non avrei mai sognato!".

Come ti ha accolto?

"Io ero senza parole e lui, in pantofole e con vestiti da casa, mi ha subito messo a mio agio. Abbiamo scattato le foto e dopo ha fatto la sua firma sulla maglia della Ibs e sul mio braccio, che io ho subito fatto tatuare da un altro argentino che si trovava lì. Ci siamo abbracciati e in tutto saremo stati insieme circa 5 minuti. Questo momento lo ricorderò tutta la vita!".

Come è casa Messi?

"Sinceramente non lo so dire, perché io avevo occhi solo per lui… Ho capito che mai nella sua carriera Leo ha fatto entrare nessun tifoso a casa sua!".

Tutta questa passione per Messi: e Maradona?

"La mia famiglia, come tutti gli argentini, ha amato Diego infinitamente. Io, tuttavia, non ho vissuto quel periodo e quindi non ho quegli stessi ricordi".

Messi è meglio di Ronaldo?

"Leo è il numero uno del pianeta, non scherziamo…".

E ora?

"Se capiterà l’occasione di rivederlo, non me la farò sfuggire".