
Da ventidue anni vicino ai Leoni. È Andrea Signorini, odontoiatra di professione con una passione senza limiti verso i colori giallorossi. Nel tempo si sono avvicendate varie gestioni nel sodalizio, ma lui ha sempre proseguito nel suo tragitto, dall’accoglienza ai direttori di gara ai compiti in panchina la domenica, i cambi durante il match e le segnalazioni dei minuti di recupero esibendo la lavagna luminosa. "In caso di bisogno svolgo mansioni da magazziniere e riempio le borracce – afferma – perché sono gesti spontanei che derivano dall’affetto per la maglia".
Dottor Signorini, quasi un record di fedeltà?
"La profonda amicizia con Paolo Nencioni, mi portò nel 2000 a rivestire incarichi nel Poggibonsi. Conobbi allora Luano Niccolai. E conservo gratitudine nei confronti delle famiglie Borri e Pianigiani. Ricordo dei collaboratori che purtroppo ci hanno lasciato, Aleandro Rugi, Lisario Lucherelli detto ‘Pastorino’, Pierino Petrone. Lo stadio Stefano Lotti, che considero casa mia, ha scandito le fasi di una vita familiare. Nel 2001, tanto per dire, la vittoria della D coincise con la nascita dei miei gemelli".
L’aspetto più significativo del suo impegno di team manager?
"I rapporti con i giocatori. Un esempio? Ho cominciato ad apprezzare Jacopo Galbiati, oggi nostro ds, addirittura da avversario del Poggibonsi, con i colori del Mantova. Con Jacopo, adesso, un legame che va oltre il calcio. ‘Vivere il gruppo’ è motivo di immensa gioia. Credo di interpretare il pensiero anche di addetti come Giulio Valenti e Candido Martini".
E con i vertici attuali?
"Il presidente Giuseppe Vellini è un amico di antica data. Insieme con Giacomo Guidi e Mario Cappelli, Vellini ha agito con lungimiranza per creare le basi sulle quali operare. Il Poggibonsi ha vissuto momenti assai complicati e mi riferisco al 2016 all’indomani della conclusione dell’era Pianigiani. Oggi sono un po’ dispiaciuto del fatto che non sia più nell’organigramma Aleandro Aiazzi, professionista di grande correttezza".
In che modo occorre offrire continuità alla bella fase del Poggibonsi?
"Vedrei di buon occhio l’idea di coinvolgere gli sponsor all’interno del Consiglio. E non dimentichiamo il settore giovanile: in un universo sportivo sempre più oneroso, formare gli atleti in casa può dare vantaggi innegabili". Paolo Bartalini