Suppletive Siena: Letta, Marrocchesi e Rizzo divisi su tutto. Con fair play

A Montepulciano il primo faccia a faccia dei candidati

Da sinistra Enrico Letta, Tommaso Marrocchesi Marzi e Marco Rizzo

Da sinistra Enrico Letta, Tommaso Marrocchesi Marzi e Marco Rizzo

Siena, 12 settembre 2021 - Hanno sparato a salve e con il silenziatore i tre candidati (su un totale di sette) al seggio alla Camera lasciato vacante da Pier Carlo Padoan. Il segretario del Pd Enrico Letta, l’imprenditore Tommaso Marrocchesi Marzi (civico sostenuto dal centrodestra) e il leader del partito comunista Marco Rizzo hanno rispettato diligentemente a Montepulciano le regole d’ingaggio imposte dagli organizzatori del convegno ’Luci sul lavoro’.

uella di ieri è stata la prima occasione ufficiale in cui i tre principali competitor alle suppletive del 3 e 4 ottobre si sono trovati di fronte l’uno all’altro, ma nessuno ha aperto la polemica o ha attaccato. Il tutto, nonostante la diversità di vedute sull’Europa e la distribuzione degli aiuti prevista dal Recovery Fund.

Da una parte Letta, che ha voluto inserire la campagna elettorale "in una cornice europea", sottolineando "le opportunità per il territorio legate al Next Generation Eu e alle prospettive di investimenti futuri": "Bisogna rendere le risorse comunitarie strutturali – ha detto – e non esclusivamente legate alla pandemia. Servono progetti e bisogna dimostrare all’Europa che Governo, Regioni e imprese sapranno spendere bene".

Poi la conclusione: "Questa è la nostra ultima occasione. Il Governo ha una maggioranza ampia, inoltre il premier Draghi è considerato il salvatore dell’euro e un leader naturale in Europa".

Di parere completamente opposto il comunista Rizzo: "Sono molto critico sull’Europa nonostante questo filoeuropeismo generale. L’Ue ha spinto sull’effetto monetario e non su quello politico. L’anno scorso il Governo Conte ha speso 165 miliardi in più e il risultato sono stati 100mila morti per Covid e un milione di disoccupati. Ora sono in arrivo 200 miliardi di euro in 6 anni, cioè 40 miliardi all’anno: cosa succederà? In Europa la finanza comanda sulla politica. Non esiste più il voto utile. Se vincono Letta o Marrocchesi, voteranno con il Governo Draghi. Se vinco io, voterò contro".

L’imprenditore vinicolo Marrocchesi Marzi ha portato il suo saluto da "filoeuropeista": "Nella mia formazione da studente ho avuto tanta Europa, inoltre il nostro mercato è il mondo. Chi ha un approccio locale, deve averlo anche globale".

Definendo le parole di Rizzo "un percorso onirico", Marrocchesi ha voluto smarcarsi dalle posizioni sovraniste della Lega: "Io sono pro euro e pro Green pass – ha sottolineato –. La frattura a livello nazionale, regionale e locale sui fondi europei è dovuta alla ’fuffa ideologica’ con cui sono scritti i bandi regionali. Serve una visione strategica per il territorio che punti su infrastrutture, digitalizzazione, sviluppo e ricerca. Da imprenditore sono ottimista, il futuro è nelle nostre mani".