Elezioni Siena, i punti di forza dei sette candidati. Un patto per scongiurare il declino

Con Anna Ferretti e Nicoletta Fabio Siena potrebbe essere il primo capoluogo toscano con un sindaco donna. Pacciani studia i dossier, Castagnini garanzia di continuità, Montomoli ha la gioventù e le relazioni come asset

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Siena, 15 marzo 2023 - Right or wrong, my country, giusto o sbagliato è il mio Paese. Usiamo la celebre frase dell’eroico comandante americano di inizio Ottocento per provare a mettere fine a un ritornello che è inutile quanto stucchevole. In molti si lamentano del profilo basso dei sette candidati a sindaco, in tanti scrivono post, commenti, ironizzano prima e dopo i dibattiti, invocando quasi una calata al cielo di un condottiero che porti questo o quell’altro schieramento alla vittoria delle elezioni. Giusti o sbagliati, questi sono i nostri candidati. E dai sette, forse anche otto, uscirà il futuro sindaco di Siena, che guiderà la città fino al 2028 almeno. E che potrebbe anche ricandidarsi per reggerla fino al 2033.

Quindi, invece di filosofeggiare sulle scarse conoscenze della città, dei problemi amministrativi, del futuro del Monte e del Biotecnopolo, apprezziamo il coraggio di chi ci ha messo la faccia e metterà il suo nome sulla scheda elettorale. E partiamo dai punti di forza di ognuno dei candidati, almeno da quelli emersi nei primi dibattiti pre elettorali, un po’ troppo ingessati per eccesso di protagonisti e di tempi di domande e risposte.

Se Anna Ferretti e Nicoletta Fabio andassero al ballottaggio, in virtù del fatto di essere candidati dei due schieramenti potenzialmente con più consensi, Siena diventerebbe il primo capoluogo di provincia in Toscana ad avere un sindaco donna. Firenze non l’ha mai avuto, tantomeno le altre città. Eppure, finora, il fattore donna non è mai stato utilizzato dalle due candidate, neanche dopo la sollecitazione dei giornalisti. Anna Ferretti usa la sua competenza professionale nell’ambito del sociale come punto di forza, Nicoletta Fabio userà l’appoggio promesso del Governo Meloni per sbloccare le partite decisive per la città.

Fabio Pacciani, candidato del Polo Civico Siena, ha dimostrato di conoscere i problemi della città. Ha studiato tutti i dossier, compreso quello dei rapporti con l’Università, e sa quali sono i veti e le incrostazioni che frenano tanti progetti. Massimo Castagnini, altro candidato civico, essendo l’alfiere della continuità con l’attuale amministrazione, forse è il solo che entrerebbe a Palazzo Pubblico e riavvierebbe la macchina amministrativa senza scossoni. E’ un punto di forza, può essere letto anche come una debolezza.

Emanuele Montomoli ha dalla sua la gioventù e la sua intensa vita imprenditoriale e associativa a Siena. E’ in tanti club, coperti e scoperti, ha un patrimonio di relazioni e un’agenda di nomi nazionali e internazionali da usare prima del voto e dopo, in caso di bisogno. Roberto Bozzi è già stato sindaco, a Castelnuovo Berardenga. Sa cosa vuol dire amministrare un Comune, sbandiera spesso il suo curriculum come passe partout per acquisire consenso. Alessandro Bisogni vuole dare voce a chi è da troppo tempo afono in città. E anche questo è un bene, perché tutte le città sono un coro che per funzionare deve far cantare tutti i registri vocali.

I poco più di 40mila senesi che hanno diritto al voto dovranno scegliere tra questi sette candidati, se tutti presenteranno le liste da qui al 30 marzo. Non sono un numero grande, presumibilmente andranno a votare in meno di 30mila. Ma gli abitanti di Siena si pesano, non si contano. Lo diciamo spesso, ne siamo convinti e lo dimostra la storia dal Trecento ad oggi, dal Buongoverno al Biotecnopolo. Per questo proporremo ai sette candidati, in uno dei prossimi dibattiti all’insegna della par condicio, di dividersi su programmi e progetti ma di trovare un denominatore comune sul futuro di Siena. La ’one company town’ non esiste più, la città che si beava di crescere e prosperare all’ombra del Monte dei Paschi è passata alla storia. E con essa dovrebbe finire negli archivi la visione di una ’Sienina’ ristretta tra le sue mura e le sue porte. Una città dove convivono quattro mondi paralleli, che non dovrebbero mai incontrarsi secondo dottrine anacronistiche: la città dei senesi, quella degli studenti universitari, quella dei turisti e quella dei residenti nei Comuni vicini che non pagano le tasse qui, ma usano i servizi. La missione del nuovo sindaco è dar vita a una città capace di armonizzare queste quattro comunità parallele. Altrimenti sarà il declino ineluttabile.