Whirlpool, l’azienda diserta il tavolo al Mise

La multinazionale chiede di rinviare dopo il 21 ottobre in base alla trimestrale. L’ira dei sindacati: "Un’ora di sciopero a inizio turno"

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di Cristina Belvedere

Colpo di scena ieri pomeriggio al Mise: la Whirlpool non si è presentata al tavolo voluto dal ministro Giancarlo Giorgetti – al quale partecipavano anche il collega Andrea Orlando (Lavoro), le Regioni e i sindacati – e ha chiesto in una lettera il rinvio del summit dopo il 21 ottobre, in modo da aggiornare la revisione strategica sulla base dei risultati del terzo trimestre.

Severo il commento dei ministri Giorgetti e Orlando: "L’assenza di Whirlpool al Mise è un fatto grave. Dispiace che di fronte a un invito del Governo l’azienda non partecipi. È un modo di procedere che stigmatizziamo e che non aiuta. L’incontro è stato convocato a campagna elettorale conclusa per non alimentare strumentalizzazioni. L’assenza dell’azienda è singolare, ma il governo proseguirà il percorso intrapreso anche in futuro con i nuovi ministri".

Dura la reazione del coordinamento sindacale, al quale partecipavano anche i rappresentanti senesi Massimo Onori, segretario provinciale della Fiom Cgil, e Giuseppe Cesarano, leader della Fim Cisl.

Onori va dritto al punto: "E’ gravissimo il fatto che, a fronte di una convocazione del Governo, un’azienda non si presenti. E’ un segnale non solo negativo, ma anche di arroganza. Come sindacati avremo subito una reazione, in quanto domani (oggi, ndr) a Siena come in tutti gli stabilimenti Whirlpool italiani ci sarà un’ora di sciopero all’inizio di ogni turno". E ancora: "Abbiamo chiesto al Governo di agire per evitare che la multinazionale arrivi alla nuova riunione, dopo il 21 ottobre, con decisioni già assunte dai vertici americani. Noi – conclude Onori – come coordinamento sindacale, faremo tutto il possibile per fermare l’abbandono dell’area Emea, utilizzando le armi in nostro possesso".

Sulla stessa lunghezza d’onda Cesarano: "L’assenza di Whirlpool al Mise è un brutto segnale, è evidente che è in corso una trattativa per la vendita. I rumors parlano di turchi o cinesi, ma se si va al tavolo dopo il 21 ottobre ci sono gli estremi per denunciare il comportamento antisindacale dell’azienda". E ancora: "A Siena il management butta acqua sul fuoco, ma i lavoratori chiedono chiarezza. Quanto a me, ritengo che vadano rivisti anche gli asset industriali, perché i congelatori prodotti in viale Toselli sono ormai soppiantati dai frigoriferi di ultima generazione". Cesarano conclude: "Serve un piano di rilancio complessivo, ma temo che Whirlpool se ne approfitti, dilatando i tempi del summit in attesa del nuovo Governo".