
Il priore della Lupa. Carlo Piperno commenta il capitolo giustizia paliesca
di Laura Valdesi
SIENA
Giustizia paliesca, cala il sipario per la Lupa con una deplorazione mentre a Velluto è stato dato un Palio di squalifica per il pressing al canape fatto a Tittia nell’Istrice.
Priore Carlo Piperno, un bilancio tutto sommato positivo per la sua Contrada guardando le pene date dalla giunta comunale.
"Nel complesso forse, però ritengo che non siano meritate per ciò che hanno fatto la Lupa e il fantino. Bastava sentire i commenti dei senesi nei giorni immediatamente dopo il Palio . Si diceva che la Lupa aveva vinto fermando la rivale nei limiti delle regole della Festa. Per questo sono state un fulmine a ciel sereno le sanzioni comminate. Confermo che abbiamo fatto le cose senza eccedere. Nessun comportamento eclatante, rispettando regole scritte e non del Palio".
Velluto comunque, a caldo, ha confermato che se gli avessero detto che vinceva ma prendeva una Carriera di squalifica avrebbe firmato.
"Per ciò che ha vissuto prima è logico ma è chiaro che diventa sempre più problematico fare il Palio contro".
Tema dibattuto, quest’ultimo. La Lupa, anche alla luce delle recenti punizioni, come intende interpretare la rivalità?
"Difficile interpretarla. Comunque non per colpa di questa amministrazione. Intendo dire che negli anni non c’è mai stata uniformità di giudizio. Bisognerebbe stabilire che se faccio una determinata cosa prendo una certa sanzione. In tal modo ogni Contrada può valutare se farla o no. Se rischiare qualora il gioco valga la candela. Invece così non si sa mai l’effettiva punizione che verrà data. Impostare una strategia è complesso".
Come si dice sempre, però, ogni caso in realtà è diverso dall’altro per poter avere una griglia.
"Vero, tuttavia ci sono anche situazioni molto, molto simili che potrebbero avere un’uniformità di giudizio".
Veniamo al caso forse più chiacchierato della stagione, quello del ’tondino’. Definito un’"inusuale fattispecie" ma poi l’assessore Giuseppe Giordano ha archiviato l’addebito.
"Sì, è stato tolto. Impossibile punire qualcosa che non è regolamentato. Oggettivamente, poi, anche in quella fase Velluto non ha certo fatto cose eclatanti".
Si è formata in Comune la Commissione per la revisione del Regolamento: affronterà anche il ’tondino’?
"Troppi lacci e laccioli non fanno bene alla Festa. Personalmente ritengo che dopo una revisione importante come l’ultima ci siano semmai piccoli correttivi da fare. Ne parleremo anche in sede di Magistrato ma ritengo che non sia necessario stravolgerlo".
Cosa chiederebbe all’assessore delegato?
"La cosa basilare è l’uniformità di giudizio, come accennavo sopra".
La contestazione al fantino si è riflessa sulla Contrada chiamando in causa la responsabilità oggettiva.
"Ci sono situazioni in cui i fantini decidono di fare sul momento certe cose, non tutto è dettato da capitano e Contrada. Lo stesso cambio di posto. Non è comunque così facile da vederlo, valutarlo e provarlo. Quindi il 101 ci può stare".