"Luci accese nei teatri per guardare al futuro"

Alessandro Benvenuti, direttore dei Teatri senesi: "Pensiamo all’estate. Ho incontrato gli artisti senesi per riportare il pubblico nelle platee"

"L’unica cosa che possiamo fare è organizzarci. Guardare al futuro. Ed è quello che stiamo facendo". Alessandro Benvenuti non ci sta proprio a cedere all’avvilimento. Da direttore artistico dei teatri senesi, arrivato con un programma curato con tanto sentimento ma di cui ha potuto mandare in scena meno di metà, certo non minimizza una situazione che definire ‘difficile’ sarebbe un gentile eufemismo, ma non si ferma. Guarda al prossimo orizzonte possibile.

L’estate, forse. Il futuro, comunque. "Possiamo solo cercare di organizzarci – racconta – ed è quello che stiamo facendo. Con un occhio di riguardo alla popolazione senese di teatranti, danzatori e musicisti. Ci siamo incontrati l’altro giorno. Voci di disperazione, ma anche di speranza. E la vittoria più importante che ho avuto come direttore è di essere riuscito a garantire loro un sostegno, grazie alla sensibilità di un’amministrazione comunale che ha sicuramente fatto molto, a conferma di questo legame con il territorio". Ieri sera la manifestazione dell’Unione Nazionale Interpreti Teatro e Audiovisivo ha tenuto accese le luci dei teatri, un atto simbolico, ma importante.

"Un modo per dire ‘Signori, noi ci siamo’, anche se, purtroppo, non possiamo sapere quando sarà possibile andare oltre le luci accese. Noi guardiamo all’estate, per ora. Cerchiamo di muoverci. Ma da parte dei produttori c’è comunque un’enorme cautela. C’è il timore di fare un investimento per uno spettacolo che poi non va in scena. Dovremo fare davvero un grande sforzo, anche per riconquistare i nostri spazi".

E il pubblico? "Bisognerà aiutarlo a togliersi di dosso la paura. Dovremo aiutare quelle persone che correvano a compare i biglietti a riprendersi quel posto. Noi siamo determinati a farlo, ma siamo anche consapevoli che sarà una lotta bella tosta. Attenzione, però, la mia non è una visione negativa. Abbiamo voglia di ripartire, scalpitiamo. Io mi sto davvero caricando a molle. E non vedo l’ora di ricominciare. Quelle luci accese dentro i teatri chiusi vogliono dire questo esattamente. Vogliono dire che noi ci siamo. Che siamo pronti e abbiamo voglia di ripartire".

Riccardo Bruni