PINO DI BLASIO
Cronaca

I conti di una Fondazione risanata: "Risorse per stimolare il territorio"

Palazzo Sansedoni chiude il bilancio con 9 milioni di utile, 12 milioni erogati e patrimonio a 574 milioni "Non siamo solo distributori di fondi, grazie ai cofinanziamenti il totale per gli interventi sale a 32 milioni"".

I conti di una Fondazione risanata: "Risorse per stimolare il territorio"

I conti di una Fondazione risanata: "Risorse per stimolare il territorio"

Più dei dati salienti del bilancio 2023 della Fondazione Mps, contano le aspettative, le strategie e gli obiettivi. Non solo perché i numeri cruciali del rendiconto sono stati anticipati su queste pagine. Ma soprattutto perché le prossime settimane saranno decisive per la sorte di progetti chiave di Palazzo Sansedoni. A cominciare dal futuro di Toscana Life Sciences, chiamata a presentare il piano di ristrutturazione, obbligato dal disavanzo milionario di bilancio.

"Il piano industriale per il triennio 2024-2026 di Tls - è la risposta del presidente della Fondazione Mps, Carlo Rossi - è già pronto ed è stato sottoposto a una società di revisione per asseverarlo. Entro 2-3 settimane dovrebbe esserci il via libera. Il punto cruciale del piano è il fatto di tornare alla vocazione originale, focalizzarsi sui bandi di ricerca e di sviluppo, oltre al ruolo di incubatore di startup. L’aspetto più critico resta la difficoltà di reperire risorse. Abbiamo dato in comodato d’uso per 16 anni i laboratori e gli spazi del Medicine Research center, l’ex Siena Biotech. Ma per tradurre il comodato in finanziamenti bancari servono altri passaggi. Tls sta trattando con le banche, il piano sarà la chiave di volta per accedere ai finanziamenti".

L’altro aspetto che il presidente Rossi evidenzia è che "il piano industriale di Toscana Life Sciences prescinde totalmente dagli sviluppi eventuali del Biotecnopolo. Tls avrebbe le gambe per camminare da sola".

Sullo studentato di via del Porrione, Carlo Rossi ripercorre la trattativa tra il fondo Cdp, la società di gestione e il Comune. "Abbiamo favorito gli incontri tra Comune e società di gestione - rivela il presidente - ma i tentativi di compromesso sui 60 posti letto che per 2 mesi d’estate avrebbero dovuto averre destinazione alberghiera, si sono infranti contro le regole del piano operativo. Nonostante un cospicuo contributo della Fondazione Mps, per il soggetto gestore il progetto dello stutentato non reggeva economicamente. In questa vicenda, però, mi sento più dalla parte del Comune che della società".

Il motivo è che la società ’DoveVivo Campus’, chiamata a gestire via del Porrione, avrebbe in cantiere un altro studentato da 250 posti dalle parti di viale Sclavo. E chiedere anche in questo caso due mesi da albergo, effettivamente, sarebbe una turbativa di mercato con gli hotel cittadini. L’ultima partita aperta è quella sulla Finanziaria Senese di sviluppo, l’investimento strategico più cospicuo per la Fondazione, visto che su Fises ha puntato oltre 35 milioni di euro e Palazzo Sansedoni ha il 58% del capitale. Dai vertici della Fondazione è imminente il via libera alla riconferma di Massimo Terrosi alla presidenza.

Meglio tornare al bilancio e alle tante cifre fornite dal direttore generale Marco Forte. "L’utile di circa 9 milioni di euro, il patrimonio netto a 574,3 milioni e le risorse erogate per il territorio - ha evidenziato il dg Forte - sono la prova di un bilancio molto positivo. La Fondazione Mps adotta la logica delle formiche, di accumulazione e rafforzamento patrimoniale. Oltre ai 10 milioni investiti in Banca Mps, che stanno dando grandi frutti, a partire dal dividendo di oltre un milione di euro, che andrà nel prossimo bilancio, abbiamo una partecipazione di 12 milioni di euro in Cassa Depositi e Prestiti, una quota di Bankitalia. Registriamo proventi per 14,7 milioni di euro, in linea con i 13,91 milioni del 2022. Frutto soprattutto di dividendi e di ricavi da fondi internazionali. L’attivo è salito a 701 milioni di euro, il 90% destinato a immobilizzazioni e finanza, il 10% in investimenti strategici".

Per Forte e Rossi il mantra della Fondazione è non limitarsi a erogare risorse, come ai bei tempi andati, ma "stimolare tutti gli attori del territorio a coinvestire. I 12 milioni distribuiti devono essere sommati con i cofinanziamenti di enti e istituzioni. Per un risultato complessivo di 32 milioni di euro, il 40% della Fondazione, il 60% di altri". Il consolidamento dei progetti bandiera della Fondazione, da Ikigai a sCOOLFood, dal SAIHub al Siena Food Lab, da Let’s Art! a Habitus e Moby, è l’applicazione pratica della strategia di cofinanziamenti.