
Eccidio dei carabinieri. Ricordo di Tassi e Magi
di Massimo Cherubini
Nel cuore della Val d’Orcia, in territorio del comune di Radicofani, ottant’anni fa l’eccidio di Vittorio Tassi e Renato Magi, il primo carabiniere, il secondo aspirante carabiniere entrambi partigiani combattenti. Ieri, alla presenza dei sindaci della zona del presidente della Provincia, del questore, del comandante provinciale dei carabinieri, di quelli della guardia di finanza e del 186° Reggimento Paracadutisti, si è svolta, nel luogo dove venne consumato il tragico atto, la commemorazione. Alla presenza dei familiari dei due giovani combattenti partigiani
c’è stata la cerimonia con la deposizione di una corona di fori. Presenti molte studentesse e studenti degli istituti scolastici della Val d’Orcia e dell’Amiata, cui si sono uniti i rappresentanti dell’Associazione Nazionale Carabinieri e delle associazioni combattentistiche locali. Dopo gli onori militari ai caduti è stata celebrata la messa, officiata dal Cappellano Militare della Legione Carabinieri Toscana, don Pietro Folino Gallo, presso la Chiesa di San Pietro Apostolo di Radicofani. Una vicenda lunga, preceduta da una sorta di persecuzione nei confronti dei militari della stazione di Radicofani che venne chiusa. I carabinieri erano accusati di esercitare attività patriottiche Vennero sottoposti a duri interrogatori da parte dei tedeschi che non si convinsero della loro estraneità. Alcuni vennero mandati in carcere a Siena i due decorati uccisi. La tragica fine avvenne il 17 giugno 1944. I due vennero condotti in in Val d’Orcia, dopo aver scavato la loro fossa, vennero fucilati sul posto. Per l’altissimo senso del dovere e supremo sacrificio, al carabiniere Tassi venne concessa la medaglia d’oro al valor militare alla memoria, mentre al giovane Renato Magi la medaglia di bronzo al valor militare alla memoria.