
La presentazione di «Costellazioni»
Un viaggio in mezzo secolo di arte italiana, attraverso centoventi opere. Inaugurata al Santa Maria della Scala la mostra ‘Costellazioni: Arte italiana 1915-1960 dalle Collezioni Monte dei Paschi di Siena e Cesare Brandi’, a cura del professor Luca Quattrocchi, ordinario di Storia dell’Arte Contemporanea dell’Università di Siena. "Le due collezioni dalle quali provengono le opere – spiega il curatore – sono molto diverse tra loro. In quella del Monte dei Paschi è ben rappresentata l’arte senese mentre la collezione Brandi è una raccolta privata, specchio delle amicizie e della visione critica dello stesso Brandi". L’iniziativa è promossa da Comune, Fondazione Monte dei Paschi, Fondazione Antico Ospedale Santa Maria della Scala, Musei Nazionali e Università di Siena, con Opera Laboratori e l’organizzazione di Vernice Progetti Culturali. E l’esperienza è diventata anche un laboratorio, per quindici studenti universitari che hanno accompagnato il professor Quattrocchi nella cura della mostra. Il progetto espositivo è corredato dal catalogo edito da Sillabe. Il comitato scientifico è composto da Laura Bonelli, Axel Hémery, Luca Quattrocchi e Chiara Valdambrini. "Gli artisti hanno vissuto un secolo di difficoltà – sottolinea Stefano Di Bello di Opera – ma sono riusciti a trasmettere un senso di pace". "La mostra – afferma il sindaco Nicoletta Fabio – testimonia come possano tradursi in azioni le collaborazioni fra istituzioni". "Fondazione Mps è impegnata nella valorizzazione del patrimonio artistico della Banca Mps – spiega Carlo Rossi, presidente Fondazione Mps – grazie ad un accordo che ha come obiettivo rendere accessibili le numerose opere conservate". "Questa riunione di tutte le energie positive della città – ribadisce Axel Hémery, Direttore dei Musei Nazionali di Siena – è l’unica ad essere vincente". "La mostra – Cristiano Leone, presidente della Fondazione Santa Maria della Scala – ci invita a riflettere su come i movimenti e le connessioni tra le opere d’arte del Novecento continuino a modellare il nostro immaginario contemporaneo". "La scelta di chiamare la mostra Costellazioni – aggiunge Roberto Di Pietra, rettore dell’Università – può ispirarsi al lavoro capillare condotto dal curatore e dai numerosi giovani studiosi che hanno collaborato". "La mostra – conclude Beppe Costa, presidente e amministratore delegato Opera Laboratori – è frutto di un lavoro sinergico con un obiettivo comune". La mostra rimarrà allestita fino al 30 marzo.
Riccardo Bruni