SIMONA SASSETTI
Cronaca

Controlli e proteste, autunno caldo a scuola

I dirigenti perplessi per le verifiche su green pass e obiettori. I sindacati contestano le imposizioni ai docenti e la poca sicurezza

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di Simona Sassetti

La maggior parte dei dirigenti scolastici è in vacanza a godersi gli ultimi giorni prima del ’delirio inevitabile’. Sono i presidi ancora una volta, come lo scorso anno, a porsi mille interrogativi su cosa accadrà e cosa si dovrà fare alla vigilia della prima campanella del nuovo anno scolastico. All’Istituto Sarrocchi di Siena, secondo il dirigente Stefano Pacini, il 20% degli operatori scolastici non si è vaccinato. "A mio avviso è una minima parte – afferma –, fin da febbraio gli insegnanti hanno provveduto a vaccinarsi. Al rientro a scuola capiremo come si svolgerà il controllo. Probabilmente sarà effettuato dai responsabili Covid all’interno della nostra scuola".

La questione su chi controllerà i green pass all’ingresso infiamma questa calda estate. "Non si può applicare la stessa norma per tutti, equiparando scuole e musei. Sono due cose completamente diverse - afferma la dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo Federico Tozzi Floriana Buonocore -. La soluzione migliore sarebbe quella di depositare il green pass a inizio anno ma per il garante della privacy non si può fare. Quindi ogni mattina ci saranno code ed assembramenti per esibirlo. Per nove mesi saremo protagonisti della stessa storia ogni giorno. In più non tutti i docenti entrano nello stesso momento, servirà qualcuno ad hoc per procedere al controllo".

Il ministero spiega che i presidi (o i loro delegati) dovranno scaricare l’App sullo smartphone. "Nei gruppi WhatsApp dei dirigenti scolastici c’è chi ha proposto dei lettori del Qr Code da mettere all’ingresso. Peccato che costano più di 1600 euro – spiega la preside Buonocore -, sono costi insostenibili per le nostre scuole".

Le scelte del Governo non piacciono neanche alla Cisl Scuola che in questi giorni sta ricevendo chiamate su chiamate da molti professori che non si vogliono vaccinare. "Qualcuno sceglierà la strada dell’aspettativa, ma c’è anche chi sta percorrendo vie legali – afferma il segretario generale Cisl Scuola Alessandra Agabiti -, per fortuna sono la minima parte. Problemi, però, si verificheranno anche per chi il green pass ce l’ha. Bisogna pensare ad un metodo veloce che non provochi assembramenti. Il dirigente può delegare, ma quali sono le figure adatte a fare questo controllo?".

Le condizioni di rientro a scuola non soddisfano neanche la Flc Cgil. "Non è accettabile che si metta in discussione il diritto al lavoro scaricando su lavoratrici e lavoratori la responsabilità della sicurezza – afferma Anna Cassannelli, segretaria generale Flc Cgil -. Gli insegnanti sono per la maggior parrte vaccinati, ma si tengono comunque in classi di trenta adolescenti, arrivati a scuola in massa sui mezzi pubblici insieme ad altri adolescenti. Che un datore di lavoro abbia così poca cura dei propri ’dipendenti’ per un sindacato è inaccettabile. Occorreva agire in primis sulle classi pollaio e sui mezzi di trasporto e solo dopo si poteva discutere di obblighi da parte di lavoratrici e lavoratori".