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Comitato Amici del Palio, Muzzi saluta: "Tanti giovani di ’accesa passione’"

Non può più essere eletto presidente dopo due mandati. "Avrei continuato in eterno, è il mio ’vestito’"

Il presidente del Comitato Amici del Palio Emiliano Muzzi ha concluso i due mandati consentiti da. regolamento e dal 19 gennaio passerà il testimone

Il presidente del Comitato Amici del Palio Emiliano Muzzi ha concluso i due mandati consentiti da. regolamento e dal 19 gennaio passerà il testimone

di Laura Valdesi

SIENA

"Avrei continuato fino a 100 anni! In eterno, il Comitato amici del Palio è il mio ’vestito’. Solo che il mandato scade e, per regolamento, non è possibile farne un terzo". Sincero, Emiliano Muzzi. Confessa che lascia il suo cuore fra i ’contradaioli di accesa passione’ di cui è stato presidente dal 2019. "Il 19 gennaio ci saranno le elezioni nella saletta della caccia di palazzo pubblico da cui uscirà la nuova giunta", conferma. A raccogliere il suo testimone, anche se si tratta solo di rumors, dovrebbe essere Giovanni Sportoletti del Drago che era attualmente suo vice. Una scelta all’insegna della continuità.

Muzzi, sei anni da presidente sono lunghi.

"In realtà ho iniziato nel 2010 come semplice consigliere, dal 2013 al 2018 sono stato vice presidente nei due mandati di Gabriele Bartalucci. Poi è toccato a me farne altrettanti nel medesimo ruolo, a partire dal 2019, appunto come guida del Comitato. Lasciare sarà un bel cambiamento, tantissime le cose positive di questa esperienza".

Esistono ancora a Siena i ’contradaioli di accesa passione’?

"Esistono, eccome".

Qualcuno sostiene, invece, che un po’ sia stata persa.

"Sì, non nego. Qualcuno sicuramente l’ha perduta. Ma posso dire senza timore di smentita che esistono tanti giovani che hanno ancora il ’fuoco’ dentro come il gruppo che nel 1947 fondò il Comitato".

Quale seme gettato da Muzzi ha germogliato dando il frutto migliore?

"Quello che consente di proseguire la nostra tradizione passando il testimone a chi verrà dopo di noi".

L’iniziativa che ha lasciato più il segno?

" Il progetto portato avanti nelle scuole, nato nel 2013 da un’idea di Gabriele Bartalucci. Ma cito anche il lavoro su you tube, durante la pandemia, creato per stare vicini ai bambini. Sono state tante, impossibile citarle tutte".

Soffermiamoci sul progetto scuole che vi porta nelle classi a raccontare, appunto, le Contrade e il Palio.

"Siamo stati sia alle elementari che alle medie, in almeno 13-14 istituti. All’interno del Comune di Siena ma non solo, dalla Saffi alla Duprè, dalla Sclavo alla Pascoli, dalla Simone Martini alla Tozzi. Anche a Vescovado di Murlo, a Monteroni e ad Arbia, a Quercegrossa perché tanti senesi ormai abitano fuori dalle mura".

L’idea del Palio straordinario per i 700 anni della posa della prima pietra della Torre del Mangia è sfumata. Un pizzico di delusione?

"Un pochina di amarezza, quello sì. Ma ogni cosa che il Comitato ha fatto è stata rispettando le regole, con accesa passione".

Il Palio continua ad attrarre maggiormente delle Contrade? Vecchia questione...

"Si guarda più al Palio e alla corsa, rispetto alla vita nel rione con le sue declinazioni sociali. Ma le Contrade posseggono radici forti, come dimostrato anche dall’evento che abbiamo patrocinato, ’Tata Mama’. Bellissimo vedere i ’vecchi’ tamburini insieme ai giovanissimi".

Come si difende la nostra Festa dalla modernità?

"Semplice, stando al passo con i tempi".

Dunque anche cambiando qualcosa?

"I materassi a San Martino, il palco al Casato rialzato, solo per citare due esempi. Tanti dicono ’il Palio è cambiato’, sicuramente è differente. Ma è stata proprio la capacità di adattamento a consentirci, unico Palio, per secoli di esistere. Ci siamo fermati solo per guerra e pandemia".