LODOVICO ANDREUCCI
Cronaca

Celebrazione per l’Anno Giubilare. Cattedrale gremita, forti emozioni

Colle, la comunità ha festeggiato l’inizio di un periodo speciale che rappresenta una grande opportunità

La grande partecipazione alla messa in cattedrale

La grande partecipazione alla messa in cattedrale

Un momento speciale. Una di quelle giornate che rimarranno nella storia del nostro territorio. Non si è trattata di un’occasione liturgia e per coloro che hanno una sensibilità religiosa. È stata anche una giornata che rimarrà nella memoria di molti e finirà per essere scritta in qualche cronaca storica. Tutto è iniziato con una forte pioggia che ha fatto saltare la processione. Il ritrovo è stato alle 11 nella concattedrale di Colle dedicata ai Santi Alberto e Marziale. Una celebrazione quella di domenica che ha dato inizio all’anno giubilare dedicato alla comunità foraniale della Valdelsa. Una messa con numerosi sacerdoti, autorità civili, associazioni cattoliche, confraternite, Caritas, parrocchie e molti altri gruppi. Un vero popolo di Dio che si è ritrovato in quella maestosa concattedrale che a stento è riuscita ad accogliere tutte le circa 1400 persone (i posti a sedere erano circa 800). La messa ha avuto un forte valore, un momento di apertura e di respiro ampio, che ha coinvolto tutte le comunità in un clima di unità e spiritualità. La messa è stata presieduta da don Gianfranco Poddighe, vicario episcopale foraneo Colle Val d’Elsa, Poggibonsi, San Gimignano, che ha sostituito il card. Lojudice che era indisposto. Hanno concelebrato anche tutti i sacerdoti della vicaria. Un momento che ha fatto tremare le vene anche durante i canti (due addirittura i cori) dove si sono uniti i molti gruppi parrocchiali, ma anche i neocatecumeni, i salesiani e molti altri ancora.

Come ricordato dallo stesso Don Poddighe, però, non si è trattato solo di un momento, ma l’inizio di un anno volto alla speranza. L’anno giubilare è un’occasione unica per riscoprire quanti carismi animano il territorio della Valdelsa, ma anche della forza comunitaria che unisce ogni volontario, fedele, chierichetto o catechista. È sicuramente da sottolineare la grande presenza soprattutto di giovani, che arrivano da associazioni, parrocchie o molte altre esperienze, che vivono quotidianamente queste realtà. Don Poddighe durante l’omelia ha voluto anche affermare come l’anno giubilare sia un’opportunità per rinnovare l’impegno verso i più fragili, incoraggiando alla carità ed alla speranza come pilastri fondamentali della vita.

Questa messa di apertura dell’anno giubilare a Colle ha così segnato l’inizio di un cammino di rinnovamento spirituale e di crescita per tutta la diocesi, con l’auspicio di vivere questo tempo con cuore aperto.

Lodovico Andreucci