
La grande partecipazione alla messa in cattedrale
Un momento speciale. Una di quelle giornate che rimarranno nella storia del nostro territorio. Non si è trattata di un’occasione liturgia e per coloro che hanno una sensibilità religiosa. È stata anche una giornata che rimarrà nella memoria di molti e finirà per essere scritta in qualche cronaca storica. Tutto è iniziato con una forte pioggia che ha fatto saltare la processione. Il ritrovo è stato alle 11 nella concattedrale di Colle dedicata ai Santi Alberto e Marziale. Una celebrazione quella di domenica che ha dato inizio all’anno giubilare dedicato alla comunità foraniale della Valdelsa. Una messa con numerosi sacerdoti, autorità civili, associazioni cattoliche, confraternite, Caritas, parrocchie e molti altri gruppi. Un vero popolo di Dio che si è ritrovato in quella maestosa concattedrale che a stento è riuscita ad accogliere tutte le circa 1400 persone (i posti a sedere erano circa 800). La messa ha avuto un forte valore, un momento di apertura e di respiro ampio, che ha coinvolto tutte le comunità in un clima di unità e spiritualità. La messa è stata presieduta da don Gianfranco Poddighe, vicario episcopale foraneo Colle Val d’Elsa, Poggibonsi, San Gimignano, che ha sostituito il card. Lojudice che era indisposto. Hanno concelebrato anche tutti i sacerdoti della vicaria. Un momento che ha fatto tremare le vene anche durante i canti (due addirittura i cori) dove si sono uniti i molti gruppi parrocchiali, ma anche i neocatecumeni, i salesiani e molti altri ancora.
Come ricordato dallo stesso Don Poddighe, però, non si è trattato solo di un momento, ma l’inizio di un anno volto alla speranza. L’anno giubilare è un’occasione unica per riscoprire quanti carismi animano il territorio della Valdelsa, ma anche della forza comunitaria che unisce ogni volontario, fedele, chierichetto o catechista. È sicuramente da sottolineare la grande presenza soprattutto di giovani, che arrivano da associazioni, parrocchie o molte altre esperienze, che vivono quotidianamente queste realtà. Don Poddighe durante l’omelia ha voluto anche affermare come l’anno giubilare sia un’opportunità per rinnovare l’impegno verso i più fragili, incoraggiando alla carità ed alla speranza come pilastri fondamentali della vita.
Questa messa di apertura dell’anno giubilare a Colle ha così segnato l’inizio di un cammino di rinnovamento spirituale e di crescita per tutta la diocesi, con l’auspicio di vivere questo tempo con cuore aperto.
Lodovico Andreucci