di Laura Valdesi
SIENA
Festa del santo patrono San Michele arcangelo ma anche l’occasione per dare risalto all’attività che la polizia sta svolgendo. La premessa, poi il questore Ugo Angeloni annuncia la novità: "Dai miei uomini, sin dal primo momento in cui sono venuto a Siena, ho rilevato una spinta fortissima a fare sempre di più ed essere ancora più presenti al fine di rendere un servizio alla cittadinanza importante. Registrata tale aspettativa, mi sono messo al loro servizio. E oggi per noi è motivo di festa dare risalto al fatto che - spiega Angeloni – abbiamo portato il volume totale del personale che fa attività di controllo del territorio da 31 unità, che erano quando sono arrivato, a 43". Spiega che ciò significa "avere sempre una presenza di almeno due macchine che pattugliano la città. Essere più pronti e reattivi per esigenze di controllo del territorio. Il tutto è stato ottenuto attraverso la rimodulazione dei servizi che facciamo e l’impiego delle risorse. Ci siamo, per così dire, rivisitati nel modo di lavorare e abbiamo ottenuto più persone da destinare, come detto, ai servizi di controllo. Ringrazio anche le organizzazioni sindacali che mi hanno seguito passo passo, andando incontro alle aspettative del personale che voleva poter essere maggiormente presente". Una riorganizzazione, dunque, che non significa unità aggiuntive fermo restando, osserva il questore, che l’incremento c’era già stato nel luglio scorso. Persone che stanno completando il percorso formativo e che resteranno in forza alla questura di Siena. Ma l’incremento attuale, che non sarà l’ultimo, è stato ottenuto solo attraverso un risparmio di risorse, utilizzando unità impiegate in altre attività. Sacrificandoci un pochino a livello interno, recuperando personale che adesso svolge attività di Volante". Che sarà dedicato al pronto intervento ma anche al controllo di chi transita nella nostra città. Angeloni annuncia poi che il prossimo step , sempre in tale direzione, sarà verso fine novembre. Accenna al dialogo con il Comune sulla possibile nuova sede della questura: "Ci sono alcune ipotesi che stiamo valutando". Una criticità in questa fase, per la città, è rappresentata invece dai pakistani. "Una situazione seguita sotto un doppio aspetto perché da un lato la questura è una parte del processo che li porta ad ottenere o meno il riconoscimento, dall’altro lato è un impegno che riguarda il controllo del territorio. Il monitoraggio su queste presenze è costante e ancora non desta alcun tipo di criticità sul versante della sicurezza pubblica. Monitorate e seguite attentamente, ripeto". Aggiunge che "saremo a fianco dell’amministrazione locale laddove ci fosse esigenza di una cornice di sicurezza che, ripeto, in questa fase non credo sia indispensabile. Sarà oggetto di analisi e valutazione, se ci fosse necessità di un’azione integrativa noi ci siamo".