Video hard, inchiesta per pedopornografia

Degenera pesantemente la festa in spiaggia di un gruppo di giovanissimi. La scena viene immortalata e gira su Whatsapp. Ora gli autori rischiano grosso

WhatsApp (Foto di repertorio Ansa)

WhatsApp (Foto di repertorio Ansa)

La Spezia, 12 luglio 2015 - LUI E LEI d’età intorno ai sedici anni, sul lettino di una spiaggia, in atteggiamenti “intimi”. Attorno a loro, armati di smartphone, almeno una dozzina di persone, che scattano foto, filmano, incitano, applaudono. E poi, un attimo dopo, diffondono ad amici e conoscenti, attraverso applicazioni peer to peer come WhatsApp, quello che sarebbe dovuto rimanere, un momento di intimità privata (a meno che non insorgano anche altri profili), facendolo diventare ben presto un episodio di dominio pubblico e, di conseguenza, aprendo la strada alle indagini della polizia postale e al rischio di possibili denunce all’autorità giudiziaria.

SIAMO in uno degli stabilimenti del litorale spezzino che, di sera, diventano luogo di intrattenimenti musicali in riva al mare fino a notte fonda. E’ qui, proprio durante (o più probabilmente subito dopo) una di quelle feste, che viene immortalata la scena, poi amplificata dalla diffusione attraverro le nuove tecnologie. Una bravata adolescenziale? Un atto di esibizionismo provocato dall’abuso di alcool? Chissà, fatto sta che quel momento di trasgressione giovanile si è trasformato ben presto in esibizione pubblica: vicino a due giovanissimi, ben presto si è assiepata una piccola folla, probabilmente almeno in parte di coetanei. C’è chi si fa un selfie per immortalare la scena, chi gira brevi video. In una mano il cocktail, nell’altra il telefonino di ultima generazione, pronto a immortalare la scena.

E’ SUCCESSO qualche sera fa, ma in poche ore la vicenda ha fatto il giro del web e della provincia, attraverso i video girati quella sera, passati attraverso non si sa quanti cellulari, scambiati dagli adolescenti quasi fossero figurine, e diventati ben presto materia di discussione dai toni spesso volgari o addirittura violenti sui principali social network. Tanto da arrivare, in poco tempo, fino agli occhi della polizia postale guidata da Rosario Izzo. Gli agenti, venuti a conoscenza dell’episodio e dei video, hanno inevitabilmente deciso l’apertura di un’indagine, che sarà svolta di concerto con la Procura del tribunale dei minori di Genova, e ben presto acquisiranno i video che riprendono (rendendoli riconoscibili) la coppia di adolescenti. Già, perchè quella sera, a filmare quanto stava accadendo tra gli ombrelloni dello stabilimento, erano in tanti. Almeno tre i video – lunghi poco più di mezzo minuto e finiti nella “rete” della condivisione di WhatsApp e sui cellulari degli adolescenti spezzini – che hanno mosso l’interesse degli investigatori. L’ipotesi di reato, secondo le prime indiscrezioni, è quella della produzione, detenzione e distribuzione di materiale pedopornografico, proprio per il fatto che i protagonisti della vicenda sono tutti minorenni.