Spiagge libere, i balneatori non ci stanno. "Stop al bando"

I balneatori delle spiagge libere attrezzate di Marinella chiedono di bloccare il bando di gara che il Comune di Sarzana sta per varare

Spiagge libere

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Sarzana, 22 maggio 2019 - I balneatori delle spiagge libere attrezzate di Marinella non ci stanno e, attraverso il legale che li rappresenta da decenni, l’avvocato Alberto Antognetti del foro della Spezia, chiedono di bloccare il bando di gara che il Comune di Sarzana sta per varare. Roberto Aliboni, Riccardo Babbini e Paolo Poltronieri, che da decenni gestiscono le spiagge Maestrale, Grecale e Capannina, chiedono anche che venga fatta chiarezza sul loro operato e si dichiarano feriti per le accuse che sono state lanciate al loro indirizzo. «In tutti questi anni – sostiene infatti il legale – i miei clienti hanno sempre assicurato un ottimo servizio, provvedendo alla manutenzione della spiaggia e offrendo ai fruitori del litorale i migliori servizi. E molti hanno preferito trascorrere nelle loro spiagge le vacanze esive. Mai un infortunio, servizi anche a favore dei disabili, altro che le accuse che sono state lanciate in questi giorni. Hanno lavorato sempre con grande professionalità». Soprattutto però, secondo l’avvocato Antognetti esiste la possibilità che anche per la prossima stagione le spiagge vengano assegnate direttamente a coloro i quali che le hanno sempre gestite.

«Lo consente la legge, non ci sono dubbi – afferma Antognetti – visto che non ci sono ancora il piano spiagge e il piano urbanistico. Comune e Regione hanno la possibilità in fase transitoria di assegnare ai tre balneatori miei assistiti la gestione delle spiagge. Perché, mi domando, si vuole invece fare un bando?». E’ stata una storia infinita quella delle spiagge libere attrezzate di Marinella fatta di ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato: vent’anni di carte bollate e udienze. I faldoni di quelle intricate vicende, sono tutte sul tavolo della scrivania dell’avvocato Antognetti, quasi lo sommergono. E ora il legale ha intrapreso la sua battaglia contro quel bando di gara aperto alla partecipazione di qualsiasi balneatore. Ha preparato un lungo dossier e fa una ricostruzione storica, puntuale su quanto accaduto negli ultimi 50 anni. Dal lontano 1960, quando non c’erano le normative sul noleggio delle attrezzature e la somministrazione di generi alimentari e bevande, fino ad arrivare agli anni ‘80, quando è arrivata la legge su demanio e sono partiti i condoni. Infine il caos a causa dell’erosione con la progressiva retrocessione tra la strada Litoranea e la spiaggia prima di proprietà di Marinella Spa. A quel punto, nonostante le pendenze del condono scattarono ordinanze di demolizione dal Comune e dal compartimento marittimo. «Babbini, Aliboni e Poltronieri – conclude Antognetti – nonostante processi anche penali per abuso edilizio, con sequestri e dissequestri, assoluzioni, ordinanze di demolizione poi sospese in un clima molto difficile per loro, hanno sempre svolto il loro lavoro nel migliore dei modi. E i bagnanti sono sempre stati dalla loro parte. Hanno dato lavoro a molte persone. Perché si vuole colpirli in questo modo?».

Carlo Galazzo