La sabbia è fangosa, sequestrati 1200 metri di spiaggia a Marinella di Sarzana

Oggetto del decreto eseguito dai carabinieri forestali spezzini anche un deposito di materiale lungo il Magra

I carabinieri forestali spezzini durante l'operazione

I carabinieri forestali spezzini durante l'operazione

Marinella di Sarzana (La Spezia), 29 aprile 2022 – C'è fango nella sabbia e così, dopo la segnalazione dei cittadini, sono stati sequestrati 1.200 metri di spiaggia a Marinella, oltre ad un deposito di materiale lungo le sponde del Magra utilizzato per il ripascimento del litorale.

Oggi i carabinieri forestali del gruppo della Spezia hanno dato esecuzione al decreto di sequestro di due aree nel Comune di Sarzana interessate da lavori di ripascimento del litorale di Marinella. Il progetto prevede l’apporto di circa 30.000 metri quadrati di materiale sabbioso proveniente dal dragaggio di un tratto del fiume Magra e depositato temporaneamente in un area a circa due chilometri dal ponte della Colombiera.

Le aree sottoposte a sequestro sono quelle interessate dal progetto di ripascimento finanziato dalla Regione Liguria, ossia un tratto di costa lungo circa 1.200 metri a partire dal confine con la Toscana fino al confine con il Comune di Ameglia e l’area oggetto del deposito della sabbia dragata nel 2015 dal fiume Magra e depositata lungo l’argine.

Nella realizzazione dei lavori è stato accertato che il materiale dragato dal fiume Magra non ha le dimensioni idonee ad essere utilizzato per il ripascimento della spiaggia di Marinella. Infatti dalle analisi di arpal, effettuate in entrambe le aree, emerge che la granulometria del materiale non è quella consentita dalla legge per il sito in cui ricade il litorale oggetto di intervento che risulta sottoposto a vincolo paesaggistico. Il progetto interessa due aree comprese all’interno della rete Natura 2000, infatti sia il sito di intervento che quello di stoccaggio fanno parte rispettivamente delle Zsc (Zona speciale di conservazione) Piana del Magra e Parco del Magra-Vara. Le indagini sono nate inseguito a numerose segnalazioni pervenute ai carabinieri forestali da parte di cittadini che lamentavano la presenza sul litorale di materiale, che rendeva per larghi tratti fangosa la sabbia e torbide le acque antistanti il litorale creando un vero e proprio danno ambientale.

Marco Magi