Scuola, suona la prima campanella: genitori divisi sulle soluzioni adottate

La Poggi sarà chiusa e alcune classi seguiranno le lezioni al centro sociale di Crociata. Altre andranno all’Arzelà

Il sindaco di Sarzana, Ponzanelli

Il sindaco di Sarzana, Ponzanelli

Sarzana, 17 settembre 2018 - Questa mattina, lunedì 17 settembre, suonerà la campanella per l’inizio del nuovo anno scolastico. Ma quest’anno si apriranno due cancelli diversi per gli alunni delle scuole elementari sarzanesi: la Poggi, infatti, sarà chiusa e alcune classi seguiranno le lezioni al centro sociale di Crociata, altre, invece, andranno all’Arzelà. Una decisione che il sindaco di Sarzana, Cristina Ponzanelli, ha dovuto gestire in poco tempo ma, tuttavia, i bambini delle scuole elementari non saranno più nell’edificio più pericolante, cosa che ha parzialmente rasserenato i genitori degli alunni.

Il sindaco Ponzanelli ha parlato anche ai genitori dei più grandi, quelli che rimarranno al Carducci, ovvero l’edificio che, tra i due, è uscito meglio dopo i lavori di ristrutturazione, passando da un indice di vulnerabilità sismica da 0,15 a 0,20. Qui, invece, nessuno è rimasto entusiasta della soluzione, ma la maggior parte dei genitori si è limitata ad accettare la situazione come l’unica possibile. Altri, non contenti e stremati da una situazione che prosegue da molti mesi, hanno alzato la voce durante il dibattito con il sindaco. Alcuni criticano il comportamento di Cristina Ponzanelli che, secondo loro, poteva incontrare i genitori prima di prendere la decisione perché «a cose fatte ormai non ha più senso parlarne, potevamo decidere le cose prima tutti insieme». Altri, invece, più indignati, pensano che la cosa si poteva risolvere molto prima, senza arrivare all’ultimo momento. Inoltre pensano che «si sapeva tutto ma non è stato detto niente. La preside? L’ingegnere? Tutti non sapevano niente dei problemi strutturali della scuola? Sono stati fatti anche dei sopralluoghi molto tempo fa, ma nessuno ha mai parlato».

Un'altra opinione, invece, è quella di Diana Salmi, che dice la sua: «La situazione è abbastanza drammatica: la soluzione non è prendere i bambini delle Poggi e spostarli all’Arzelà. Nel caso di imprevisti ne verrebbe a mancare di sicurezza, perché se un edificio è stato pensato per un certo numero di studenti, con dei bambini in più un’evacuazione non sarebbe a norma. Questo spostamento, secondo me, non è una mossa intelligente- e conclude- in questo modo è stato creato un problema in più: oltre alle Poggi è stato reso non a norma anche l’Arzelà. La soluzione era trovare un’altra struttura come il centro sociale di Crociata». Ma la maggior parte dei genitori la pensano come Ettore Bosinco: «Secondo me è la soluzione più sensata. Nel problema generale questo spostamento credo sia la scelta più consona: in questo caso, nel breve termine, non si vedono altri rimedi all’orizzonte».

Alessio Boi