Riceve per errore 100 euro in più di pensione ogni mese. L'Inps se ne accorge 11 anni dopo

Conto salatissimo per l'ex dipendente della Marina Militare: 15mila euro

Soldi

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Sarzana, 9 ottobre 2019 - Che stesse percependo una pensione superiore a quella in realtà spettante in base all’anzianità di servizio lo ha scoperto soltanto 11 anni dopo, quando l’Inps gli ha presentato il salatissimo conto. L’istituto previdenziale infatti ha richiesto indietro al pensionato della Val di Magra ben 15 mila euro, ovvero la somma che aveva erogato in più rispetto a quella che avrebbe dovuto realmente percepire mensilmente. Una cifra in eccesso di 100 euro ogni mese che non è balzata all’occhio e neppure inciso più di tanto sul tenore di vita dell’ex dipendente della Marina Militare che per questo non si è preoccupato di verificare la giustezza del calcolo. Proprio la differenza dell’importo non clamorosa è stata la prova della sua buonafede e anche la spinta a chiedere immediatamente l’aiuto di un avvocato per chiarire la propria posizione anche perché il piano di recupero della somma già predisposto dall’Inps avrebbe previsto una decurtazione dell’assegno mensile davvero pesante di circa 600 euro al mese.

La vicenda si è chiusa bene per il sessantaquattrenne che, dopo l’apprensione iniziale e il pensiero di dover rinunciare a una parte corposa della pensione per «rimediare» a un errore non suo, ha tirato un sospiro di sollievo. L’avvocato sarzanese Manuele Micocci infatti ha fatto valere nel ricorso presentato direttamente all’Inps una sentenza della Cassazione che stabilisce proprio nei casi come questo un termine entro il quale l’istituto può realmente rivalersi sul pensionato qualora individui nel conteggio definitivo dell’importo mensile da erogare un errore. In questo caso però ci si è accorti dello sbaglio fuori tempo massimo, ovvero oltre 10 anni, e per questo è scattata una sorta di prescrizione.

I 15mila euro versati in eccesso dunque non verranno chiesti indietro al pensionato, ma all’amministrazione della quale è stato dipendente che ha fornito evidentemente dati sbagliati che hanno indotto l’Inps a procedere a un versamento differente da quello reale. Quindi prevedendo 100 euro in piu’ diventati al momento del controllo definitivo un fardello pesante di 15mila per i quali era già stato predisposto il piano di recupero di 600 euro mensili.

L’azione del legale Manuele Micocci è diventata immediatamente esecutiva per cui l’Inps avrà indietro l’eccedenza versata, il pensionato può stare tranquillo anche se la «nuova» pensione sarà adesso decurtata di 100 euro come prevedono i conteggi esatti.

Massimo Merluzzi