Troppe discariche a Lagoscuro. Comuni uniti contro gli incivili

Summit tra Vezzano, Bolano e Follo per trovare soluzioni al degrado

Una discarica abusiva nel verde (foto di repertorio)

Una discarica abusiva nel verde (foto di repertorio)

Sarzana, 21 giugno 2018 - Dopo l’ennesima discarica abusiva spuntata a Lagoscuro, con tanto di rifiuti dati alle fiamme, i Comuni di Vezzano, Bolano e Follo hanno deciso di unire le forze per trovare e adottare una soluzione in grado di fermare il degrado. E’ stato fissato così per sabato mattina un summit con l’assessore all’ambiente di Vezzano Massimo Bertoni, il collega di Bolano Paolo Ricciardi e il sindaco di Follo Giorgio Cozzani. Un confronto sulla situazione di Lagoscuro per studiare interventi in grado di interrompere la situazione di criticità che interessa l’area perifluviale da troppo tempo trasformata in una discarica abusiva.

Una situazione ormai, letteralmente, «incandescente» che necessità di soluzioni risolutive: troppe discariche a cielo aperto e il recente ennesimo incendio hanno dato la misura che lo stato del luogo, posto fra l’altro nell’area protetta del parco, va assolutamente tutelato per il futuro, ma in fretta. Lagoscuro, frammentato per sua costituzione fra i Comuni di Bolano, Vezzano (per dimensioni il più interessato) e Follo, trova concordi le tre istituzioni sulla necessità di stoppare la condizione di degrado in cui versa quella parte di quartiere al di là dei tunnel. Di notte è un andirivieni di incivili che abbandonano rifiuti di ogni genere, anche ingombranti.

Le discriche abusive creano una situazione di pericolo oltre ad un costo considerevole per gli enti pubblici che, come il Comune di Vezzano, devono intervenire periodicamente per bonificare il terreno. Interventi che incidono sulle casse comunali, ogni volta lo stesso importo dello smaltimento dell’indifferenziato, sempre che non ci si trovi di fronte a rifiuti speciali, nel qual caso le amministrazioni devono ricorrere a ditte specializzate e l’onere è decisamente maggiore. L’area di cui si parla è demaniale, quindi le amministrazioni possono concordare una linea, proporre la loro soluzione e sottoporla poi all’autorità demaniale che, in merito, ha l’ultima parola. «Ci consulteremo e poi faremo presente al Demanio le nostre possibili proposte – spiega l’assessore Bertoni – che potrebbero essere una catena per dissuadere l’ingresso di mezzi, lasciando comunque le chiavi dell’accesso ai privati, oppure ricorrere a delle telecamere poste nei sottopassi». Cristina Guala