Accademia Italiana Privacy
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GDPR: a Firenze il Privacy Camp, aggiornamento gratuito per imprese e professionisti

Il 13 giugno ore 9,00 Hotel The Gate seminario gratuito dedicato ad attività commerciali, studi e piccole e medie imprese

Dr. Alessandro Papini Presidente Accademia Italiana Privacy

L'Accademia Italiana Privacy  organizza, con l'aiuto di Gdprlab.it, il Privacy Camp, un incontro  itinerante in Italia per aziende, attività commerciali e studi professionali per spiegare come comportarsi con i clienti e fornitori e cosa bisogna fare per essere in regola. Il primo appuntamento, completamente gratuito, si terrà giovedi 13 giugno 2019 alle ore 9,00 presso l'Hotel The Gate, area di servizio Firenze nord

I relatori dell'evento saranno l’ Avv. Gianni Dell'Aiuto del Foro di Romal’ Avv. John Giuliattini del Foro di Firenze , il Dr. Papini Presidente dell'Accademia Italiana della privacy, relatore di numeroso congressi in Italia e autore del libro "Regolamento Europeo della privacy, vademecum per aziende e professionisti", e  il Dr. Michele Risegari, esperto in sicurezza e nuove tecnologie.

Nell'ambito dell'evento verrà offerto ai partecipanti il coffee break e il brunch proprio per dare l'occasione ai presenti  di dialogare ed esporre i propri casi pratici ai migliori esperti del settore. L’evento è completamente gratuito e per partecipare è obbligatoria  l’iscrizione  Per iscriversi gratuitamente all'evento e per consultare il programma basta visitare il sito internet  www.privacycamp.it.

Presidente perche questo evento?

“Il GDPR è entrato in vigore oramai da  un anno e dal prossimo mese inizieranno ad arrivare le prime sanzioni. Questo incontro, che mi auguro possa essere riproposto nelle città più importanti di Italia serve a far crescere la cultura della privacy anche nelle attività commerciali e nelle piccole e medie  aziende.”

Come si svolgerà l’evento? “Ci saranno 4 interventi di relatori tra i più importanti sulla materia privacy che spiegheranno il Regolamento da tutti i punti di vista. Poi seguiranno i casi pratici e come fare per difendere i dati in nostro possesso. Sarà un occasione per sensibilizzare anche i piccoli negozianti, Gli Hotel, tutti gli esercenti che hanno a che fare con il pubblico e gli studi professionali: Il dato è il bene più prezioso che esiste, più dell'oro e più del denaro e per questo oggetto di frequenti rapine. Ancora gli italiani non si sono resi conto di quanto sia fondamentale oggi difendere il dato, per noi stessi e per le generazioni future. Siamo i primi, spesso, a fare abuso di trattamento, ma ci inalberiamo se qualcuno al telefono ci offre un contratto telefonico  a prezzi vantaggiosi. Ecco,  da questo punto di vista va creata una cultura della privacy più seria e convincente che parli di doveri ma anche di diritti, prima che sia troppo tardi.”

Come considera oggi la protezione del dato in Italia? “Siamo a livelli medioevali: rammento che in questo mese sono stati hackerati circa 50.000 indirizzi email PEC di altrettanti Avvocati di Roma, Piacenza, Napoli, Macerata e altre città, oltre a portali dei Carabinieri e delle Forze dell’Ordine. Non abbiamo armi efficienti per poter contrastare questi reati , né da un punto di vista legislativo né operativo: documenti, richieste, timbri e procedimenti per un atto criminoso che dura pochi secondi dopo i quali gli hacker ritornano nell’anonimato protetti da nazioni disinteressate (nella migliore delle ipotesi) all’argomento. Anche da un punto di vista produttivo la realtà non è certo migliore: aziende che non hanno le giuste protezioni, che hanno antivirus slegati tra di loro, sistemi operativi oramai obsoleti e policy di uso dei pc inesistenti. Il problema è che molti ignorano che con pochi euro all’anno si può installare un Antivirus in cloud gestito da personale altamente esperto  totalmente da remoto, con sistemi di criptazione che azzerano il rischio di data breach. Anche per le penne USB ci sono dei modelli   dotati di riconoscimento dell’impronta digitale che risolvono il problema della perdita dei dati. L’esigenza oggi è far sapere a tutti i commercianti, agli studi professionali, ai Medici e ai piccoli imprenditori che le soluzioni per difendere i dati ci sono e non hanno più costi inaccessibili come qualche anno fa.”

Che consiglio darebbe oggi ad una attività commerciale? "Iniziamo a dare l'esempio dalle piccole cose, rispettando i dati altrui e utilizzandoli solo per quello di cui abbiamo il permesso; custodiamoli nella loro integrità, modificandoli e aggiornandoli ogni volta che ci viene richiesto dall’interessato. Difendiamoli da attacchi esterni o dall'incuria. Anche per quanto riguarda la videosorveglianza il 90% delle attività commerciali non è a norma: servono degli incartamenti, un principio di necessità, una scelta della tipologia di strumentazione ragionata, delle modalità di conservazione ben precise e infine anche una domanda alla Direzione Territoriale del Lavoro. Rischiare una multa di qualche migliaia di Euro per un incartamento che qualsiasi professionista riesce a fare in mezza giornata di lavoro  conviene?? Solo in questo modo inizieremo a dare un segnale forte che qualcosa sta realmente cambiando"