Giro d'Italia Handbike, Christian Giagnoni verso il "no"

Il dominatore "MH4" delle ultime quattro edizioni della corsa in rosa appare ad oggi propenso a non partecipare all'edizione 2020,rimandando tutto al prossimo anno

Un primo piano di Christian Giagnoni in maglia rosa

Un primo piano di Christian Giagnoni in maglia rosa

Prato, 29 marzo 2020 - “Giro d'Italia? Vedremo come si evolverà la situazione-coronavirus nelle prossime settimane. Ad oggi però, e lo dico in tutta onestà, sono più propenso a non partecipare. Perchè a meno che tutto non si risolva in breve tempo, come tutti noi speriamo, correre sarebbe un vero e proprio rischio”. E' il pensiero di Christian Giagnoni, che aveva fatto in tempo a piazzarsi sesta nella cronometro e quarto “in linea” nella prima tappa di “Coppa Europa” a Lanzarote, in quel che sembrava il preludio dell'ennesima stagione trionfale. Invece ha dovuto riporre (per adesso e come tanti altri sportivi, ovviamente) tutti gli obbiettivi nel cassetto, in attesa che l'”emergenza-coronavirus” passi nel minor tempo possibile. Ma al tempo stesso, lancia di fatto un appello alla prudenza alle istituzioni sportive italiane dell'handbike, aprendo lui stesso alla prospettiva di prendersi un “anno sabbatico” per poi ricominciare a gareggiare nel 2021.

“E' un'ipotesi che allo stato attuale delle cose sto valutando seriamente, tenendo conto di quella che è un periodo sicuramente eccezionale e difficile da prevedere – ha ammesso il diretto interessato – resto ovviamente in attesa di nuove notizie, aspetto l'evoluzione del quadro e le nuove disposizioni. Non c'è nulla di ufficiale, ancora, Ma se dovessimo continuare così per altre settimane, pur andando contro i miei desideri, mi auguro che l'anno agonistico venga “saltato”. Bisogna mettersi una mano sul coscienza ed essere responsabili”.

Una posizione che adesso parrebbe andare nella direzione opposta a quella degli organizzatori del Giro d'Italia Handbike, che pochi giorni fa hanno confermato la kermesse. Non senza qualche necessaria modifica: "nuova" partenza da Reggio Emilia il prossimo 7 giugno (invece che da Bergamo) per poi transitare da Messina (21 giugno) Roccaraso (19 luglio) Bergamo (2 agosto) Assisi (13 settembre) e Firenzuola (11 ottobre) oltre alla finale di Montegrotto Terme del 18 ottobre prossimo. La corsa in rosa quindi, qualora venisse disputata, attualmente partirebbe senza il dominatore delle ultime quattro edizioni nella categoria “MH4”. Che se da un lato predica calma e gesso, dall'altro non si arrende.

“Mi sto allenando in casa, per quanto possibile. Spero ovviamente che si possa gareggiare, perchè un anno senza gare equivarrebbe per me ad essere in carcere – ha continuato – l'incolumità degli atleti viene però prima di ogni altra cosa. E la priorità adesso è battere il virus”. E il discorso non poteva non chiudersi con un auspicio legato alle Paralimpiadi di Tokyo. “Già da qualche settimana sostenevo che rinviarle al 2021 fosse l'unica opzione valida, dato il contesto – ha concluso Giagnoni – e a mio avviso sia il Cio che il governo giapponese hanno dato prova di responsabilità, prendendo una decisione dolorosa ma necessaria. Per quel che mi riguarda, l'obbiettivo è semplicemente spostato di un anno. Un motivo in più per continuare a lavorare con rinnovato impegno e conquistare il diritto di potervi gareggiare, quando tutto questo sarà finito”.