Crisi arbitri: sono sempre di meno La soluzione? Fare più doppi turni

A Prato da gennaio a oggi c’è stato un calo del 10% dei tesserati. "L’inattività ha fatto venire meno la passione"

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In Italia con la pandemia si sono persi 4.000 arbitri, a Prato si è passati dai 179 iscritti del gennaio 2021 ai 160 attuali. Sono i numeri della crisi dei tesserati che sta attraversando il mondo arbitrale italiano e che adesso rischia di mettere in discussione la disputa in contemporanea di domenica di tutte le partite dei campionati di Eccellenza e Promozione. L’attuale assetto organizzativo è garantito fino al 31 ottobre, poi sarà necessario introdurre un meccanismo di anticipi (ed eventuali posticipi per le giovanili) per dare la possibilità agli arbitri di effettuare il doppio turno, cioè dirigere due partite nello stesso weekend. Cosa che accade già adesso, ma che ora necessita di essere potenziata. Le modifiche non riguarderanno solo i dilettanti, ma a cascata interesseranno pure le categorie Juniores (che di solito giocano il sabato) e i campionati giovanili che dovranno adeguarsi ai nuovi orari delle prime squadre. "Il problema è nazionale", spiega Francesco Santi, presidente della sezione Aia di Prato. "L’inattività per un anno e mezzo ha fatto perdere un po’ di passione ad alcuni ragazzi, portando a dimissioni o minori disponibilità. Questa d’altronde è un’attività che ha bisogno di essere alimentata, di stare insieme, di frequentare la sezione. Cose che la pandemia ha impedito". A Prato da gennaio a oggi c’è stato un calo del 10% dei tesserati. E proprio per questo l’Aia sta lavorando su un duplice piano: da un lato chiede aiuto alle società per trovare nuovi iscritti, dall’altro sta aumentando la presenza nelle scuole. "I primi risultati si stanno vedendo", prosegue Santi.

"Abbiamo già un nuovo corso con 16 partecipanti. Alle società, anche alla luce del doppio tesseramento che dai 14 ai 17 anni consente sia di giocare che di arbitrare, chiediamo invece collaborazione. Il nostro è un servizio fondamentale per questo sport, e se non si inverte il trend si rischia in tutta Italia di avere grosse criticità nel fare disputare le partite".

Stefano De Biase