Le 'rose' di Limberti. Il regista pratese aiuto di Pieraccioni sul set

"Per me tornare a fare l'aiuto regista per Leonardo è stata una bellissima sorpresa"

Marco Limberti sul set con Leonardo Pieraccioni

Marco Limberti sul set con Leonardo Pieraccioni

Prato, 30 novembre 2018 - "Per me tornare a fare l’aiuto regista per Leonardo Pieraccioni è stata una bellissima sorpresa. Io ero al mare, per merito di Leonardo e il suo produttore esecutivo Alessandro Calosci, sono stato chiamato e sono subentrato a metà film. Per me le estati più belle sono quelle che ho passato lavorando".

Parola di Marco Limberti, sceneggiatore e regista ma anche punto di riferimento per Pieraccioni che lo ha chiamato ancora una volta n qualità di aiuto regista sul set di Se son rose, il film uscito giovedì nelle sale (in città al cinema Eden di via Cairoli).

"Con Leonardo ci troviamo a condividere un altro pezzo di vita insieme – aggiunge –. Abbiamo cominciato con ‘Flick & Flock’ nel lontano 1992, poi ho lavorato con lui ne ‘I laureati’ e in altri film. E non finirò mai di ringraziarlo per queste occasioni. E’ sempre bello ritrovarsi perché fare l’aiuto regista è un po’ come essere uno scudiero che protegge il suo regista e il suo film. Tutte le volte poi ci troviamo ad andare a cena e lasciarsi andare agi aneddoti. Ti ricordi della Estrada? O di Ceccherini o di Harvey Keitel...".

Un altro film con Pieraccioni che va ad aggiungersi ad un lungo curriculum iniziato nei primi anni ’90. "La cosa buffa della mia carriera – aggiunge Limberti – è che oscillo tra il cortometraggio indipendente, la sitcom come Love Bugs, film campioni d’incassi, il regista, l’aiuto regista. Ho fatto un po’ di tutto: per me questo lavoro è bello in qualsiasi ruolo, basta farlo. Il mio prossimo progetto? Bloody Park, una graphic novel che nasce dal mio romanzo horror Il guardiano del parco. Doveva diventare un film in realtà è diventata una graphic novel che uscirà a febbraio".

Limberti ricorda poi i grandi con cui ha lavorato: "Fabio De Luigi, un comico british alla Hugh Grant, Pieraccioni, oltre al talento gigantesco da commediante è un regista gentiluomo, Virzì e Veronesi che hanno il cervello che va al doppio della velocità delle persone normali, Ceccherini è un simpatico matto. Da regista credo che sarà riscoperto negli anni». Infine un augurio. «Sono molto affezionato a Prato. Ho vissuto a Roma e ora a Milano. Spero proprio di trovare un progetto che mi riporti nella mia città".