SILVIA BINI
Cronaca

Prato in zona rossa fino a Pasqua. 36mila studenti piombano nell’isolamento

Il virus corre troppo per aspettare ancora, oggi la Regione ufficializzerà la decisione. Restrizioni destinate a durare almeno fino a Pasqua

Il sindaco Matteo Biffoni ha annunciato: "Torniamo in zona rossa"

Il sindaco Matteo Biffoni ha annunciato: "Torniamo in zona rossa"

Prato, 12 marzo 2021 - Prato scivola in zona rossa. I 139 nuovi positivi registrati nelle ultime 24 ore hanno tolto l’ultima flebile speranza di una proroga, anche solo per le scuole. Da lunedì sarà serrata totale. Prato, come già la vicina Pistoia, entra nella zona di maggiori restrizioni con attività commerciali chiuse e spostamenti vietati, mentre domani sarà l’ultimo giorno in presenza per 36.000 studenti pratesi che lunedì torneranno a fare lezione in didattica a distanza. La decisione non è ancora stata ufficializzata: lo farà nelle prossime ore il presidente della Regione Eugenio Giani. Perché purtroppo il virus viaggia veloce e i numeri non lasciano scampo a Prato: la media dei contagi giornalieri dell’ultima settimana supera abbondantemente quota 100. In sei giorni sono stati 767 i nuovi positivi: troppi per pensare di restare arancioni.

Nemmeno l’impegno di Comune, Asl, rete dei presidi con il supporto della Regione per riuscire a mantenere le scuole aperte è bastato perché almeno i bambini, dal nido alla prima media, potessero restare in classe. Il decreto governativo firmato dal premier Mario Draghi non ha lasciato scampo. "Ringrazio il presidente e l’assessore regionale Alessandra Nardini che in questi giorni hanno ascoltato la richiesta di salvaguardare le lezioni in presenza come fu fatto lo scorso dicembre", commenta Biffoni. "La Regione ha condiviso questa proposta, ma dagli approfondimenti normativi è emerso chiaramente che non vi sono margini di discrezionalità sulle regole da zona rossa, pertanto anche a Prato dovranno essere chiuse tutte le scuole e dovranno essere sospese le lezioni in presenza". Nelle ultime ore Biffoni aveva avuto una serie di riunioni con l’azienda sanitaria, la direttrice dell’ospedale Daniela Matarrese, i presidi delle scuole, proprio per riuscire a tenere almeno le scuole aperte in virtù dell’autonomia regionale, ma non c’è stato niente da fare visto che non è stato possibile aggrapparsi a nessuna norma. I 139 contagi registrati nelle ultime 24 ore hanno tolto ogni speranza anche alle scuole. Prato ha superato abbondantemente il parametro settimanale dei 250 positivi ogni centomila abitanti: a questo punto per la nostra città spostano poco le decisioni del governo sul possibile lockdown mirato nel fine settimana. Il sindaco aveva chiesto alla Regione di avere un congruo margine di tempo per comunicare alle famiglie un eventuale chiusura delle scuole, così da aiutare i genitori nella gestione dei figli. E così è stato visto che, a questo punto, le famiglie pratesi avranno tre giorni per organizzarsi. Sicuramente non sarà un’impresa facile anche perché il ministero dell’istruzione la settimana scorsa ha spazzato via ogni dubbio su possibili deroghe da concedere ai lavoratori dei servizi essenziali: lunedì potranno andare a scuola soltanto gli studenti affetti da handicap e coloro che hanno bisogni speciali certificati. Oggi Biffoni incontrerà Giani per formalizzare il passaggio. Adesso resta da capire quali saranno tempistiche della zona rossa visto che il tempo minimo per vedere gli effetti del lockdown sui contagi è di almeno due settimane da quando parte lo stop.

Ma la partita è tutta aperta e nessun automatismo sembra possibile parlando di Covid. Prato sicuramente in rosso fino quasi alla vigilia di Pasqua (5 aprile) e probabilmente anche oltre. Lo scopo della serrata è infatti quello di reggere l’urto di questa terza ondata, che rispetto alla prima non risparmia dal contagio nemmeno i più giovani colpiti, soprattutto dalla variante inglese. Lo scorso marzo l’età media dei ricoverati in ospedale era di 74 anni, oggi è dieci anni più giovane. Anche l’ospedale è sotto pressione: da ieri i 127 posti nel reparto Covid sono tutti esauriti così come quelli delle cure intermedie. "Nell’ultima settimana c’è stato un picco di casi positivi, intervenire è assolutamente necessario", chiude Biffoni. La situazione è di emergenza e Prato si tinge di rosso.