Virus, sfondata quota tremila casi Salgono i ricoveri: posti letto pieni

Ieri registrati 191 contagi, in calo rispetto ai giorni precedenti. Fra i malati quatto bambini di uno e due anni. Nessun decesso, terapie intensive a quota 15. Prato è la seconda provincia toscana più colpita dal Covid

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PRATO

Prato sfora la soglia dei tremila casi. E’ la brutta notizia di ieri. Quella buona è che dopo giorni in cui si sono contati diversi morti, non ce n’è stato nessuno. Oltre ai decessi fermi, altra buona notizia è il numero dei casi: è sceso rispetto ai picchi dell’ultima settimana. La provincia di Prato è tornata sotto i 200 nuovi positivi in un giorno, 191 per l’esattezza nei sette comuni della provincia. L’altro dato negativo è che Prato si conferma, con i suoi 3.035 contagiati da inizio emergenza sanitaria, al secondo posto fra le province toscane nel rapporto fra contagiati dal virus (1.178) ogni centomila abitanti. Stesso posto occupato dalla provincia di Pisa. Al primo posto in regione c’è Massa Carrara con 1.324 casi per centomila abitanti. Numeri alti rispetto alla media nazionale che è di 997.

Ieri la maggior parte dei contagi si è avuta a Prato città con 135 nuovi malati, segue Montemurlo con 18, 14 Poggio a Caiano, 10 Carmignano, 7 Vaiano, 5 Vernio e due a Cantagallo. L’ultimo decesso risale a mercoledì, una delle vittime più giovani del Covid a Prato (un uomo di 55 anni), che porta il totale a 63 da inizio pandemia. La mortalità resta comunque bassa per la nostra provincia: 35,1 ogni centomila abitanti rispetto al 62,8 a livello nazionale.

Un piccolo balzo indietro, dunque, quello di ieri che riequilibra una curva quasi imbizzarrita con punte che hanno toccato martedì i 267 nuovi infettati. Il trend ricalca quello regionale e nazionale. Solo ieri i casi in Toscana hanno toccato un altro record con 1.966 malati di Covid accertati in un giorno e 13 decessi, sette uomini e sei donne con un’età media di 84 anni. In Italia, invece, i contagi hanno sfondato quota 26mila con 217 morti accertate e oltre 200mila tamponi.

Intanto fra i casi pratesi, si registrano quattro bambini molto piccoli: due di un anno e due di due anni. Le loro condizioni non destano preoccupazione.

A preoccupare sono, invece, i numeri dei posti letto che cominciano a essere pieni. I letti occupati in area Covid al Santo Stefano sono 76. Altri sette pazienti sono stati dislocati a malattie infettive, mentre la "Melgarana" a Narnali è piena. Non vanno bene neppure le terapie intensive: sono 15 i posti occupati sui venti disponibili. Nel periodo del lockdown i posti furono ampliati arrivando a 40 totali. Se fosse necessario l’azienda sanitaria sarà pronta a ritirali fuori. Come dovrebbero essere attivate altre file di letti (due per 40 posti) in caso di emergenza. Una situazione che cambia di in ora in ora a seconda se i pazienti vengono spostati in altri reparti o dimessi tanto da rendere il conto o ogni previsione sul futuro difficile.

Dal Nursind (il sindacato degli infermieri), invece, arriva l’allarme per gli operatori sanitari che stanno cominciando ad ammalarsi: fra medici, infermieri e oss solo nell’area tra Firenze, Prato e Pistoia sarebbero già 170, 500 in tutta la Toscana.

Laura Natoli