FRANCESCO BOCCHINI
Cronaca

Prato, il Comune aderisce al tavolo dell'archeologia per valorizzare l'area di Gonfienti

I componenti del Gruppo archeologico de L'Offerente svolgono servizio volontario presso gli scavi di Gonfienti e La Retaia fornendo supporto alla Soprintendenza e alle Università di Firenze e di Tübingen

L'incontro fra le parti

L'incontro fra le parti

Prato, 10 ottobre 2024 - Il Comune di Prato ha aderito alla proposta della Soprintendenza di creare un “tavolo dell’archeologia”, ovvero un appuntamento periodico in cui le istituzioni del territorio e i vari soggetti dell’archeologia pratese, tra cui le Università di Firenze e di Tübingen che stanno eseguendo importanti ricerche a La Retaia, possano incontrarsi per costruire strategie condivise per favorire la ricerca, la tutela e valorizzazione dei beni archeologici di Prato. La proposta è arrivata al termine dell'incontro di stamani in Comune tra la sindaca Ilaria Bugetti, l'assessore ai Lavori Pubblici e Patrimonio Marco Sapia, il presidente del Gruppo archeologico l’Offerente Maurizio Bini e i funzionari della Soprintendenza Massimo Tarantini, responsabile della tutela archeologica per la provincia di Prato, e Arianna Vernillo, responsabile per il sito archeologico di Gonfienti.

Nell'incontro si è parlato innanzitutto delle ricerche nel grande abitato etrusco di Gonfienti, affrontando anche il tema della valorizzazione del sito, ma non solo: Prato presenta infatti numerose e importanti testimonianze ancora tutte da indagare, una storia che inizia addirittura con l’uomo di Neanderthal, come testimonia il nuovo spazio espositivo aperto nel maggio scorso al piano terra di Palazzo Pretorio “ Prato prima di Prato” che espone 120 reperti archeologici, dalla preistoria all’età tardo antica, provenienti dal territorio e dalla vicina area di Gonfienti. Oltre alla creazione del nuovo spazio, entrato a far parte della collezione permanente del Museo di Palazzo Pretorio, un'altra importante novità è l'impiego dei volontari dell'associazione L'Offerente nelle aree scavi di Gonfienti e La Retaia come supporto logistico ai ricercatori e nello spazio espositivo e laboratorio di restauro e diagnostica della Soprintendenza realizzato al Mulino di Gonfienti per accompagnare i visitatori e garantire apertura, chiusura e guardiania. Sono già tante infatti le scuole che hanno visitato l'area, che suscita un interesse sempre più ampio.