Quel pasticcio del superbonus al 110% Tempo scaduto, i condomini restano a piedi

Era ieri l’ultimo giorno utile per poter presentare la comunicazione di inizio lavori. Molti professionisti non hanno avuto tempo di finire i progetti. A Prato 50 immobili restano esclusi. L’amministratore: "Regole cambiate in corsa, così non si va avanti"

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Tempo scaduto. Sono decine i condomini di Prato che da oggi dovranno ufficialmente rinunciare all’idea di riqualificare il palazzo e parte degli appartamenti utilizzando il superbonus 110%. Ieri, infatti, è scaduto il termine ultimo per presentare la Cila, la comunicazione di inizio lavori asseverata, essenziale secondo l’ultimo decreto governativo per rientrare nell’aliquota al 110% fino a fine anno. Una corsa contro il tempo che ha visto da un lato molti condomini pratesi non riuscire a deliberare i lavori per il superbonus in assemblea condominiale, e dall’altro i professionisti a presentare per tempo la Cila. In ballo con questa procedura c’erano circa 50 condomini pratesi di medie dimensioni, la maggior parte dei quali non ha fatto in tempo a completare la pratica.

"Purtroppo a livello centrale hanno cercato di ostacolare il superbonus al 110% in ogni modo possibile – commenta il presidente dell’associazione degli amministratori di condominio Anaci Prato Pistoia, Roberto Asaro -. I tecnici hanno fatto il possibile e l’impossibile per completare le pratiche in tempo, ma i margini erano davvero stretti. Adesso, salvo ripensamenti dettati dalle manifestazioni di protesta che nasceranno in tutta Italia, è davvero finita".

Il racconto dei professionisti di quanto sta accadendo intorno al superbonus è quasi surreale. Molti amministratori di condominio si stanno auto-inviando delle Pec così da accertare con un documento ufficiale le date delle deliberazioni del superbonus da parte delle assemblee di condominio. Un modo per evitare qualsiasi illazione su eventuali manovre per retrodatare le delibere, e quindi ogni possibile contestazione da parte degli enti di verifica.

"Se finora abbiamo tutti lavorato a testa bassa per cercare di rientrare nel superbonus, ora inizierà la parte più complicata – aggiunge Asaro -. Mi riferisco al fatto che dovremo essere noi amministratori a metterci la faccia e a comunicare ai condomini che non sono rientrati nel 110%. Noi non abbiamo colpe, visto che è stata modificata in corsa una legge che doveva restare in vigore fino al 31 dicembre 2023. Ma adesso a prenderci le critiche dei condomini saremo noi". L’Anaci Prato Pistoia prevede scossoni anche a livello lavorativo per gli stessi studi degli amministratori di condominio. "Diventeremo i capri espiatori di un sistema che non funziona a livello centrale – conclude -. In questi mesi assisteremo a tutta una serie di cambiamenti di amministratori da parte dei condomini che non ce l’hanno fatta a rientrare nel superbonus".

E poi cosa accadrà? I condomini accetteranno di riqualificare i palazzi col bonus al 90%, oppure rinunceranno? "Credo che una volta compreso che non è colpa né degli amministratori né dei tecnici, molti condomini delibereranno i lavori con l’aliquota al 90%. In fondo parliamo di immobili che hanno bisogno di una riqualificazione strutturale ed energetica e quindi la strada è tracciata. Resta però il fatto che lavorare in questo modo, con le regole che cambiano in corsa, è semplicemente impossibile".

Stefano De Biase