
Oltre i rendering niente, nessuna relazione tecnica per la scelta del sito più idoneo ad ospitare il Textile Hub. In commissione urbanistica è emerso come ubicazione dell’impianto e dichiarazioni sulla sua sostenibilità poggino appunto solo su dichiarazioni degli assessorati comunali. A quanto pare la mappatura dei siti papabili deriva da un vecchio studio sulla localizzazione di impianti per inerti e non ha niente a che vedere con la realizzazione del nuovo polo di trattamento degli scarti tessili. Noi da tempo invece denunciamo l’insostenibilità di questio impianto in un terreno costretto fra ben quattro vincoli escludenti – paesaggistico, idrogeologico, dell’elettrodotto e per la presenza dei pozzi idrici –, superiori nel confronto con ogni altro sito. Ma su che basi Comune e Alia intendono avallare una simile proposta, visto che saranno necessarie valutazioni di impatto ambientale e autorizzazioni integrate ambientali? Senza contare che la stessa convenienza sul piano economico non tiene a conti fatti, fra l’acquisizione del terreno comunale per 1,6 milioni e lo spostamento dei due pozzi di Publiacqua, dal costo di 2,3 milioni.
L’operato dell’amministrazione comunale è sconvolgente, fra il pressapochismo e la propaganda, nel costante rifiuto del confronto e della partecipazione civica, sfilacciando ancora di più il tessuto sociale della zona di Prato sud, dove al posto di un campo sportivo si intende realizzare l’ennesimo capannone, con relativo consumo di suolo ed ingolfamento del traffico. A proposito di spregio a beni comuni come ambiente e salute, viene da pensare che l’operazione, più che all’interesse del distretto, risponda alle ambizioni dei tre maggiori azionisti nell’ottica dello sciagurato progetto di MultiUtility Toscana, che coinvolge proprio Alia, Publiacqua, oltre che il Comune di Prato, fra gli altri. Ora si spiega anche la poca trasparenza della giunta Biffoni, che perde davvero di credibilità di fronte ad un approccio così superficiale e preconcetto, che penalizza le nostre frazioni, a partire da Paperino, Cafaggio e Fontanelle. Indigna anche l’approvazione delle parti sociali, che hanno sostenuto il progetto senza riscontri fondati. Perciò, in vista del consiglio comunale di giovedì chiediamo di intervenire al dibattito pubblico, in quanto portatori di interessi diffusi tra i cittadini.
I comitati dell’Osservatorio
ambientale di Prato