Omicidio Lo Cascio, l'assassino condannato all'ergastolo

Il portiere di notte fu ucciso con un fendente alla gola nel marzo 2017 mentre andava a lavorare

La scena dell'omicidio e, nel riquadro, la vittima

La scena dell'omicidio e, nel riquadro, la vittima

Prato, 21 febbraio 2018 - Condannato all'ergastolo Abdelghani Ammari, il marocchino trentenne, imputato per l'omicidio di Leonardo Lo Cascio, 38 anni, il portiere di notte che fu ucciso la notte del 30 marzo 2017 a Prato. L'aggressore venne catturato dai carabinieri del Nucleo Investigativo, guidati dal maggiore Vitantonio Sisto, due giorni dopo l'omicidio all'aeroporto di Bologna mentre tentava di lasciare il paese per tornare in Marocco.

Ammari doveva rispondere di omicidio volontario a scopo di rapina aggravato dai futili motivi e in condizioni di minorata difesa. Tutti i capi di imputazione sono stati confermati. Per il marocchino non ci sarà comunque l'isolamento diurno.

Il pm Egidio Celano aveva chiesto l'ergastolo, mentre la difesa aveva chiesto la riqualificazione dell'accusa in omicidio preterintenzionale.

Quella della morte di Lo Cascio fu una vicenda di inaudita violenza che sconvolse la città. Le telecamere di sicurezza davanti al Palazzo di Giustizia di Prato, la zona in cui avvene l'omicidio, dettero un impulso importante alle indagini dei carabinieri perché ripresero il trentenne mentre seguiva la vittima una volta scesa dall'autobus.

Ammari uccise Lo Cascio con un fendente - inferto con un coccio di bottiglia - che gli recise la giugulare. Mentre Lo Cascio era a terra esanime, il marocchino gli rubò lo zaino contenente il telefonino e 10 euro con i quali l'assassino andò a mangiarsi un gelato in un bar delle vicinanze. 

Laura Natoli