REDAZIONE PRATO

No bipartisan al Cpr: "In Toscana serve ma qui non ci sono strutture adatte"

Biffoni: "Utile per rimpatriare chi delinque, è sbagliato però trattenere le persone 18 mesi. La città e tutta la piana fiorentina non sono idonee". Forza Italia e Lega: "Prato non può ospitarlo".

No bipartisan al Cpr: "In Toscana serve ma qui non ci sono strutture adatte"

Un Cpr in Toscana serve, ma Prato non lo può ospitare perché è un’area che non ha le caratteristiche indicate dal governo e non ha caserme dismesse. E’ una posizione bipartisan quella che emerge nel dibattito sui centri di accoglienza finalizzati al rimpatrio che il governo vuole in tutte le Regioni. Prato non può essere un’opzione secondo la politica locale, anche se il primo ad avanzare l’ipotesi nel recente passato era stato il governatore della Toscana, Eugenio Giani, parlando dell’uso di una porzione dell’ex Creaf, oggi senza un utilizzo specifico. Un’ipotesi che all’epoca sollevò una valanga di polemiche, a partire dal sindaco Biffoni che adesso ribadisce il no.

"La premier Meloni dice di fare i Cpr lontano dai centri abitati – commenta– . Mi pare che fra Prato e Firenze spazi non ce ne siano, visto che l’area metropolitana è una zona densamente abitata e che di immobili pubblici dismessi non ce ne sono. Comunque se i tecnici ministeriali vogliono venire a Prato a vedere con i loro occhi la situazione allora li accoglieremo e gli faremo presente quella che è la situazione, magari chiedendo un rafforzamento vero degli organi delle forze dell’ordine". Il primo cittadino si dice comunque in assoluto favorevole a questi centri: "Sono utili per l’immigrazione complessivamente parlando – aggiunge –. Per chi delinque, magari in modo reiterato, è utile avere uno spazio per le espulsioni. Certo, è una sciocchezza quella di tenere certi soggetti all’interno per 18 mesi, al massimo devono starci qualche giorno e poi devono essere espulsi. Come è una sciocchezza pensare di ospitarci le badanti dopo il decesso della persona che stavano accudendo". L’utilità dei Cpr viene ribadita anche dalla deputata di Forza Italia Erica Mazzetti, che a sua volta però non ritiene Prato il luogo adatto per ospitarne uno.

"Ne serve uno a regione, il governo l’ha detto chiaramente – dice –. In Toscana il presidente Giani non si può rifiutare. Piuttosto il Pd si sieda al tavolo con tutti gli altri attori istituzionali e si valuti la soluzione migliore per la cittadinanza. Prato non è una di queste perché serve un luogo a bassa densità abitativa. E’ evidente che il territorio pratese non risponde a questo requisito. Siamo di fronte a un’emergenza e quindi serve una soluzione che non può essere solo quella del dialogo con l’Europa. Quindi al Pd dico: non è questione di voti o sondaggi, c’è bisogno di responsabilità per risolvere un problema vero".

Al netto delle differenze di vedute all’interno del Pd, la politica in modo bipartisan è contraria all’apertura di un Cpr a Prato. Una contrarietà, per carenza di spazi, che viene ribadita anche dal capogruppo della Lega in Comune, Daniele Spada.

"Siamo a favore del Centro di permanenza per il rimpatrio in Toscana – conclude –, ma a Prato non vedo strutture idonee per ospitarlo. Se le trovassimo siamo disponibili a fare tutte le valutazioni del caso, ma non sicuramente all’interno dell’ex Creaf per il quale è stata individuata un’altra destinazione pubblica".

Sdb