Le "giravolte" in mezzo alle liste. Il primato è di Mazzeo e Garnier

Per lui il Ccd, l’Udeur, l’appoggio ai Ds, il Nuovo Psi finito male, la Lega a Pistoia e ora il centrosinistra. Per lei Biffoni e subito l’opposizione, il sostegno al centrodestra, la candidatura con FdI e adesso Bugetti .

Sono passati quasi 30 anni, ma è ancora in pista, nei cartelloni pubblicitari lungo le strade, pronto a una nuova battaglia. Francesco Mazzeo è tra i candidati più longevi di queste elezioni. La prima volta nel 1995: viene eletto consigliere comunale con il Ccd, fondato da Casini e Mastella dopo la fine della Dc. Dopo 5 anni di opposizione si candida a sindaco con l’Udeur, ma le cose non vanno bene. Neppure mille voti, appena l’1%, consiglio comunale addio. Mazzeo non si lascia scoraggiare e nel 2000 ci riprova alle regionali, ancora con l’Udeur, stavolta in appoggio al candidato presidente dei Ds Claudio Martini: i voti sono solo 273. Nel 2005 cambia spartito e punta alla segreteria del Nuovo Psi, portando in dote un’ottantina di nuovi tesserati. Si proclama segretario, il suo avversario Alessandro Zella lo contesta: i nuovi iscritti non erano passati al vaglio della commissione dei garanti, le quote erano state pagate a Roma e non a Prato. Finisce male, fra grida, spintoni e l’arrivo dei vigili urbani. La federazione viene commissariata. Passano gli anni, Mazzeo va a vivere a Pistoia, ma la fiamma della politica in lui non si spegne. Stavolta arde per la Lega, di cui diventa consigliere comunale e nel 2022 anche segretario provinciale. A settembre 2023 l’idillio finisce, ma non la voglia di scendere in campo. Ed eccolo di nuovo candidato nella lista civica di Ilaria Bugetti, per il centrosinistra.

A contendergli il record di giravolte c’è Marilena Garnier. Nel 2014 viene eletta in consiglio nella lista civica di Biffoni, nel gennaio 2015 passa all’opposizione, nel 2018 si avvicina alla Lega, nel 2019 si candida a sindaco con due liste civiche e prima del ballotaggio annuncia l’apparentamento con il centrodestra a sostegno di Daniele Spada. Fa meglio i calcoli e ritira la decisione: si è presentata con due liste, da candidata non apparentata i suoi voti si sarebbero sommati, in caso contrario avrebbero contato solo quelli della lista più votata e quindi niente consiglio comunale in caso di sconfitta del centrodestra. Viene eletta. Nel 2020 si candida alle regionali con Fratelli d’Italia e non passa. Adesso corre per Ilaria Bugetti, nella lista dei riformisti. La par condicio suggerisce di citare simili esempi tra i candidati di centrodestra, ma Garnier e Mazzeo non hanno paragoni. Si può citare Alberto Nincheri, ex presidente del circolo Arci di Viaccia in lista con Giorgio Silli: "Sicuramente per alcuni sarà un colpo vedermi dall’altra sponda ma la vita è fatta di scelte e cambiamenti e questa è per me la scelta migliore per la nostra città", sono le sue parole. Ed è tutta un’altra storia.

an. be.