La protesta dei penalisti: "Udienze impossibili"

E’ scattato lo stato di agitazione voluto dal coordinamento toscano "Il front office della Corte d’Appello aperto soltanto un’ora al giorno".

La protesta dei penalisti: "Udienze impossibili"

La protesta dei penalisti: "Udienze impossibili"

C’erano anche i rappresentanti della Camera penale di Prato, presieduta dall’avvocato Federico Febbo, all’iniziativa di protesta che si è svolta ieri mattina a Firenze. Uno stato di agitazione degli avvocati penalisti, deliberato dal coordinamento distrettuale delle Camere Penali della Toscana, "per sollecitare la soluzione delle gravi criticità che da tempo impediscono il regolare svolgimento dell’attività giudiziaria dinanzi alla Corte d’Appello di Firenze". Così i rappresentanti di tutte le Camere Penali territoriali hanno accompagnato i giornalisti nelle aule di udienza e negli uffici di cancelleria, "per mostrare inequivocabilmente i disservizi connessi al front office ed allo svolgimento delle udienze penali".

Cuore della protesta promossa dal coordinamento distrettuale delle Camere penali della Toscana è rappresentato dall’apertura "per una sola ora al giorno della cancelleria del front office che gestisce le singole sezioni della Corte di Appello di Firenze". Per li avvocati penalisti toscani e non solo si tratta di "una circostanza che limita eccessivamente l’accesso di avvocati e cittadini ai fascicoli processuali e comprime illegittimamente i tempi necessari per la redazione degli atti difensivi". Situazione che fa dire al coordinamento distrettuale delle Camere penali della Toscana che "è inaccettabile che un ufficio, strategico per il servizio essenziale che offre in seno al distretto della Corte di Appello, sia così gravemente sottodimensionato ed osservi un’ora sola al giorno di apertura al pubblico".

C’è, però, un’altra nota dolente: "Va stigmatizzato che a seguito dell’introduzione, ad opera della riforma Cartabia, del regime cartolare in grado di appello, la trattazione orale dei processi di appello (a richiesta delle parti) è stata, unilateralmente e senza alcuna previsione normativa, costretta ad un numero limitato di udienze settimanali, con il conseguente rinvio d’ufficio di numerosissimi processi e grave pregiudizio ai diritti degli imputati (che restano tali per anni) e delle persone offese che attendono inutilmente ’giustizia’", sottolinea il coordinamento in una nota stampa.

Una serie di motivazioni per cui "le Camere Penali della Toscana non possono più restare silenti innanzi a queste criticità che limitano fortemente il ruolo e la funzione della difesa".

Lo stato di agitazione di ieri è stato "il primo passo verso forme di protesta più marcate, se non saranno assunti provvedimenti che pongano fine alle problematiche sopra evidenziate, ripristinando la fruibilità dei servizi e garantendo l’esercizio effettivo del diritto".