La card docenti ai precari. Stato obbligato a pagare

Insegnante pratese vince la causa: il Tar impone di eseguire la sentenza

La card docenti ai precari. Stato obbligato a pagare

La card docenti ai precari. Stato obbligato a pagare

Ha vinto la sua battaglia contro il Ministero dell’Istruzione per vedersi riconosciuto il beneficio della "card docenti", ossia i 500 euro all’anno da destinare alla formazione professionale. La sentenza del giudice del lavoro di Prato risale al maggio dell’anno scorso, peccato che in tutti questi mesi l’amministrazione scolastica non abbia ancora provveduto al pagamento sia della card e degli arretrati in favore dell’insegnante pratese, sia alla liquidazione delle spese legali. L’avvocato della donna, Isetta Barsanti Mauceri di Firenze, ha così fatto ricorso dal Tar Toscana e ieri è arrivata la sentenza che obbliga l’amministrazione scolastica ad adempiere a quanto stabilito dalla sentenza del giudice del lavoro e quindi a liquidare card e spese. Una vittoria per gli insegnanti precari iscritti alla Flc Cgil che da tempo portano avanti questa battaglia per vedersi riconosciuto il bonus. "Il bonus è stato introdotto nel 2015 – spiega l’avvocato Barsanti Mauceri – ma il governo aveva deciso che spettasse solo ai docenti assunti a tempo indeterminato. Siamo ricorsi anche alla Corte di Giustizia Europea per far sì che il beneficio venisse allargato anche ai precari. Ci sono voluti quasi sei anni ma alla fine il giudice del lavoro di Prato ci ha dato ragione riconoscendo alla docente pratese il bonus con tutti i suoi arretrati. Fra l’altro, la signora è ancora precaria. Nonostante il pronunciamento del giudice risalga al maggio dell’anno scorso, ancora non abbiamo visto nulla. Ho inoltrato la sentenza a tutti gli organi competenti: l’avvocatura dello Stato, il Ministero dell’istruzione, la direzione del personale scolastico, l’ufficio scolastico e l’ambito territoriale di Prato. In questo anno ho fatto diverse lettere di sollecito ma non ho ottenuto nulla così ho presentato ricorso al Tar per l’esecuzione forzata della sentenza. La mia assistita deve avere gli arretrati dall’anno 2017-18". Con la sentenza del Tar, lo Stato ha 60 giorni di tempo per pagare altrimenti il Tar ha nominato il prefetto di Prato come commissario per l’esecuzione della sentenza.

Il bonus ora viene riconosciuto anche ai docenti precari ma solo a quelli che hanno contratti in scadenza al 31 agosto e non, ad esempio, per chi lo ha in scadenza il 30 giugno.

Soddisfazione è stata espressa dalla segretaria generale Flc Cgil Prato Filomena Di Santo: "Un’altra vittoria della Flc Cgil di Prato a sostegno dei docenti precari della scuola, che neppure ricorrendo al giudice vedono riconosciute le proprie ragioni da un’Amministrazione che pur condannata rimane inerte".

L.N.