La Camerata e i cori di Prato. Doppia festa in San Domenico 167 esecutori, le note di Britten

Stasera e in replica domani l’atteso concerto con i maestri dell’orchestra e le voci della città. La Cantata Saint Nicolas: un grande affresco per condividere la gioia di fare musica insieme. .

La Camerata e i cori di Prato. Doppia festa in San Domenico 167 esecutori, le note di Britten

La Camerata e i cori di Prato. Doppia festa in San Domenico 167 esecutori, le note di Britten

Due serate di festa per chi ama la musica: oggi e domani alle 21 nella chiesa di San Domenico l’appuntamento ormai tradizionale che unisce sullo stesso palco la Camerata, i giovani musicisti della Scuola Verdi (gli archi e le percussioni), i cori della città, ovvero il Coro di voci bianche della Verdi, il Coro città di Prato e il Coro Euphonios. Saranno in tutto ben 167 i protagonisti di questo doppio concerto: con la direzione di Jonathan Webb e la voce solista del tenore Mark Milhofer eseguiranno la Cantata Saint Nicolas di Benjamin Britten. Da molti anni la Camerata ha eletto Benjamin Britten a suo "santo protettore", a partire dall’esperienza dell’Arca di Noè andata in scena sempre in San Domenico, con l’idea di un’orchestra come luogo d’incontro della comunità e strumento di partecipazione. The Song of the Ladder, l’Opera commissionata nel 2023 a John Barber per celebrare i venticinque anni di vita della Camerata, è nata dalla lezione di Britten.

La Cantata Saint Nicolas, composta nel 1948 dal musicista britannico per l’anniversario di una scuola, è il suo primo lavoro in cui studenti, musicisti amatoriali e musicisti professionisti sono chiamati a dar vita a un grande affresco musicale, animati da un medesimo senso di responsabilità e dalla gioia condivisa di far musica insieme, ciascuno secondo le proprie abilità. La scelta di collocare l’esecuzione di Saint Nicolas nella Chiesa di San Domenico sottolinea il valore comunitario di questa proposta, in uno spirito di continuità con la missione a cui la Camerata è stata fedele fin dal primo giorno della sua esistenza e che ha trasformato Prato in un laboratorio della musica inteso come strumento di crescita sociale, accessibile a tutti.