Insulti no vax: risveglio choc in ospedale "Offesi medici, malati e vittime del virus"

Nella notte sono spuntate scritte fuori dall’ospedale e dal Centro Pegaso. In campo la polizia scientifica, sarà aumentata la sorveglianza

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Vandali in azione nella notte all’ospedale Santo Stefano e al centro Pegaso di via Galcianese. Il messaggio non lascia alcun dubbio: scritte "no vax", vergate con vernice rossa sulla parete esterna del presidio ospedaliero, fra l’ingresso e l’ala nord dedicata fino a poco tempo fa alle vaccinazioni anti Covid e alla somministrazione di monoclonali. Altrettante scritte sono comparse anche nella tensostruttura che si trova all’ingresso del Pegaso 1 e che nel periodo di massima criticità ha accolto i pazienti Covid ricoverati in lowcare. Ad accorgersi di quelle scritte al Santo Stefano sono stati all’alba di ieri gli operatori della vigilanza durante una delle ronde di controllo svolte nell’area perimetrale. Subito è stata informata della scoperta la direttrice sanitaria dell’ospedale Sara Melani, che a sua volta ha allertato le forze dell’ordine.

I rilievi a Galciana sono stati eseguiti dalla polizia scientifica e dalla Digos, mentre Melani ha sporto denuncia contro ignoti al posto fisso di polizia interno al pronto soccorso. Secondo una prima ricostruzione i vandali no vax - quanti erano in azione lo diranno le immagini delle telecamere di videosorveglianza, già consegnate agli investigatori della polizia - hanno agito fra le 3 e le 5 di notte, quando la ronda dei vigilantes copre un’altra parte dell’edificio. Probabile che i grafomani inneggianti al pensiero "no vax" abbiano cercato scientificamente di evitare le telecamere posizionate al difuori del nosocomio (nel loggiato della hall ce n’è una che però difficilmente riesce a coprire fino a quella distanza) raggiungendo l’ala nord attraverso i campi prospicienti via Ciulli. Diversa la situazione per quanto riguarda l’hub Pegaso: qui la vigilanza notturna è stata sospesa da quando è stata chiusa la degenza Covid. "Si tratta di un episodio molto grave, un atto inqualificabile da condannare fermamente e che offende i pazienti attualmente ricoverati e anche coloro che lo sono stati, il personale sanitario che si è impegnato con costanza e con grande sforzo nella lotta contro la pandemia", è la dura condanna pronunciata dal direttore generale dell’Asl Paolo Morello. Parole alle quali si aggiungono lo sdegno e l’amarezza di Melani per i due atti compiuti a poche ore di distanza dalla sentenza con quale un medico no vax di Pistoia è stato condannato a 5 anni di carcere. Le indagini che lo riguadavano erano partite proprio da Prato. Le scritte vergate al Pegaso e all’esterno dell’ospedale citano il nazismo ed equiparano alla morte chi è a favore del vaccino. "Sono molto amareggiata perché siamo di fronte a frasi offensive verso i medici, il personale sanitario, le famiglie che sono state colpite dal virus ed hanno perso i propri cari e verso tutti coloro che hanno contratto il Covid ed hanno perso la vita durante il lavoro di assistenza e cura della popolazione", commenta la direttrice del Santo Stefano. Melani ricorda come sia il Pegaso che le nuove ali ospedaliere abbiano dato un contributo fondamentale nella gestione dell’emergenza sanitaria oltre ad un supporto importante nella campagna vaccinale.

"Al Pegaso sono stati ricoverati circa 1300 pazienti Covid e sono state effettuate circa 260 terapie con monoclonali. Nelle ali sono stati effettuati 35.000 vaccini di cui 1650 in ambiente protetto per i soggetti fragili e per i soggetti a rischio di reazioni allergiche oltre a 50 terapie con monoclonali". Aggiunge Melani: "Faremo tutto quello che è necessario perché ciò non si ripeta. Non siamo di fronte ad una situazione di pericolo, ma probabilmente possiamo intenficare i passaggi concordati con la vigilanza. Per la ripulitura delle pareti attendiamo il via libera dalla polizia. I danni? E’ ancora presto per quantificarne l’entità.

Sara Bessi