
Domenica pomeriggio la prolusione di Maria Fusaro dell’università di Exeter .
Trenta relatori e una settantina di studiosi attesi da tutto il mondo, di cui un buon numero dagli Stati Uniti. Per cinque giorni Prato si trasformerà nella capitale degli studi internazionali di storia economica nel nome del mercante pratese Francesco Datini, di cui porta il nome la Fondazione presieduta dall’imprenditore Giammarco Piacenti. Conto alla rovescia per la LIV Settimana di studi i cui lavori inizieranno domenica nel salone consiliare di palazzo comunale alle 17.30 con la prolusione in apertura di Maria Fusaro (docente d storia economica dell’università di Exeter, foto), alla presenza della sindaca Ilaria Bugetti e, fra gli altri, del presidente della Regione Eugenio Giani e della rettrice Alessandra Petrucci. Quest’anno la Settimana avrà come filo conduttore il tema della gestione del rischio, insolvenza e bancarotta nel mondo premoderno. Temi che non ti aspetteresti in un periodo storico come il Medioevo ma, come ha ricordato la direttrice Angela Orlandi, "il debito pubblico è nato a Firenze alla metà del Trecento". Dopo l’inaugurazione, i lavori proseguiranno fino al 15 maggio al ridotto del Politeama. Una platea internazionale di partecipanti parteciperà a una discussione che sarà improntata a un alto rigore scientifico. "La Settimana di studi rappresenta per la Fondazione Datini il lavoro più importante – sottolinea il presidente Giammarco Piacenti - Questa non vuole essere solo un’occasione di approfondimento scientifico ma deve farci riflettere sull’attrattiva che a livello internazionale esercita la figura di Datini, un patrimonio di ricchezza per la città".
Un patrimonio storico che attira studiosi da tutto il mondo di cui Prato e i pratesi per primi devono essere orgogliosi, è il richiamo della sindaca Bugetti. "Ognuno si senta orgoglioso di un pezzetto di questa storia. È significativo aver avuto qui la figura di Datini e l’aver sviluppato caratteristiche legate al distretto produttivo. Ci portiamo un bagaglio importante che, avendolo sempre sott’occhio, rischiamo di dimenticare". Infine Manuela Fusi, la direttrice del Museo di Palazzo Pretorio: "Penseremo a organizzare visite guidate per le scuole".
M.L.