"Il referto non c’è. La provetta è stata persa"

L’odissea di un 79enne che aspettava la biopsia: "Ho consegnato il materiale a un’operatrice del Giovannini. Non se ne è saputo più nulla"

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"La provetta con il materiale prelevato durante la colonscopia per un esame istopatologico urgente non è mai arrivata dal centro socio sanitario Giovannini, dove l’ho consegnata personalmente ad una operatrice allo sportello accettazione, al laboratorio analisi dell’Asl Toscana centro, ad Empoli. E nessuno dal distretto ha saputo dare spiegazioni, se la provetta sia stata persa o meno, e nessuno ha chiesto scusa per l’accaduto. Eppure era un esame urgente e necessario per capire lo stato di salute di mio padre". La segnalazione giunge dal figlio di un 79enne residente a Montemurlo. Un’odissea che inizia il 7 ottobre scorso: "Mio padre si sottopone ad una colonscopia a seguito del ritrovamento di sangue occulto nelle feci - spiega il figlio - Abbiamo deciso di rivolgersi ad un istituto privato perché con l’Asl avremmo avuto il primo appuntamento dopo un anno circa. Il costo è stato di 38 euro. Durante la colonscopia è stato prelevato del materiale, che con tanto di ricetta medica per eseguire l’esame istologico sulla biopsia. Il medico dell’istituto privato mi ha consegnato la provetta e la ricetta e mi ha invitato a portarla al Giovannini. Così ho fatto al termine dell’esame". Dopo un’ora e mezzo di attesa in fila al Centro socio sanitario di via Cavour, a mezzogiorno il cittadino riesce a conquistare lo sportello numero 1 per l’accettazione: "Consegno la provetta insieme alla ricetta, viene fatta l’accettazione, pago 35 euro e ottengo il foglio per il ritiro dei referti con tanto di codice a barre identificativo della provetta". Fino a qui tutto è andato bene. Il problema è emerso quando il 79enne è stato ricoverato in ospedale per una decina di giorni in ottobre, dopo che si era sottoposto alla colonscopia, e altri sei giorni dal 22 novembre.

"Il medico del reparto medicina seconda che seguiva mio padre ha telefonato al laboratorio analisi di Empoli per sollecitare il referto della biopsia, necessario per capire cosa stesse succedendo a mio padre, che stava sempre peggio - racconta ancora il figlio - la risposta è stata che quella provetta ad Empoli non c’era, quindi non era mai arrivata. Di fronte a tale scoperta, sono tornato al Giovannini chiedendo di parlare con i responsabili del distretto e con l’operatrice che aveva fatto l’accettazione e aveva rilasciato la ricevuta. Ho atteso due ore prima di essere ricevuto: mi sono sentito un po’ umiliato e beffato perché mi è stato chiesto se avevo effettivamente portato lì la provetta. Io ho tutti i documenti e per di più l’operatrice dello sportello 1 ha negato di aver preso in consegna il contenitore. I responsabili, poi, mi hanno fatto sapere che non c’era traccia del percorso effettuato dalla provetta dopo l’accettazione del 7 ottobre. Una beffa, soprattutto se si pensa che invece il prelievo del midollo osseo eseguito in ospedale è arrivato ad Empoli ed è stato analizzato per definire la diagnosi ed avviare la cura chemioterapica". Il cittadino non si è arreso: "Sono andato in ospedale per presentare formale reclamo all’Urp. Mi è stato indicato un ufficio al primo piano: qui ho compilato a mano un modulo, che a quanto pare non è giunto mai a destinazione. Mi sono rivolto al Centro diritti per il malato e ho scritto un’altra mail all’Urp: soltanto alla seconda segnalazione sono stato preso in considerazione. Quando si tratta della salute dei cittadini ci vuole maggiore attenzione".

Sara Bessi