Il centro destra spaccato anche sui circoli

Lega, Spada, Garnier e Vaianesi contro Belgiorno (FdI) che chiedeva al Comune di sostenere le Case del popolo chiuse per Covid

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Non bastavano le spaccature interne ai partiti, le litigate sulla composizione delle commissioni consiliari e le divisioni nelle scelte delle candidature che nelle ultime due tornate elettorali (amministrative e regionali) non hanno fatto altro che agevolare il centrosinistra. Adesso il centrodestra pratese ha trovato il modo di dividersi anche sugli aiuti alle case del popolo, al mondo dell’associazionismo, al terzo settore e alle pro loco. La proposta del capogruppo di Fratelli d’Italia, Claudio Belgiorno, che invitava il Comune a istituire un fondo per sostenere con contributi pubblici queste realtà del territorio, non è proprio andata giù a molti consiglieri comunali di centrodestra di tutta la provincia. Fra questi Curcio, Ovattoni, Storai e Chiti della Lega, Spada e Garnier con le rispettive liste civiche, Calugi, Becherini e Santi di Forza Italia, Grazzini e Seri della lista Vaianesi. Tutti hanno firmato un comunicato stampa nel quale si boccia senza mezzi termini l’idea. "I circoli ricreativi hanno sicuramente una funzione sociale importante, soprattutto per gli anziani, ma la proposta di Pd e Fratelli d’Italia non ha molto senso – accusano i consiglieri di centrodestra - Questi circoli non hanno fini di lucro e godono già di un regime fiscale fortemente agevolato". Nella visione dei consiglieri del centrodestra, queste realtà associative non hanno subito contraccolpi dalla pandemia. "Queste strutture sono, o dovrebbero essere, frequentate solo dai soci del circolo e gestiti da volontari che svolgono servizio gratuito – proseguono - Di fatto, quindi, la loro riduzione di fatturato non è una perdita in senso stretto, perché i circoli sociali ricreativi non hanno da produrre profitto come i lavoratori autonomi, né devono pagare gli stipendi dei lavoratori, avvalendosi di volontari a titolo gratuito". Secondo gli undici firmatari del comunicato stampa, il Comune dovrebbe aiutare ben altre categorie. "I contributi economici non bastano per tutti e quindi bisogna indirizzarli in via prioritaria a tutte le imprese come ristoranti, bar, pizzerie e negozi che ormai sono alla canna del gas – concludono - I circolini Arci e simili riapriranno in sicurezza e i loro soci potranno tornarci come un anno fa quando tutto sarà passato". A inserirsi nella polemica, che in realtà rischia di finire in una bolla di sapone, visto che lo stesso Comune non ha ancora il via libera della ragioneria per istituire il fondo (non c’è certezza infatti che il Comune possa erogare direttamente soldi per queste realtà), è il consigliere Pd Antonio Facchi.

"Ci fa sorridere l’ennesimo inutile intervento dell’opposizione che, non trovando il modo di criticare la maggioranza, tenta invano di fare proprie le nostre azioni politiche – dice - Non abbiamo bisogno di suggerimenti sui contributi alle realtà che sono andate più in difficoltà in questa crisi pandemica. Vogliamo che nessuno resti indietro e questo bando ne è l’ennesima dimostrazione dopo i contributi per gli affitti, i buoni spesa e quello per le società sportive".

Stefano De Biase