Fantasia green. Lo shop è online al Museo Tessuto

Tante idee creative e sostenibili per maglioni cuscini e accessori. E un bando europeo vinto .

Fantasia green. Lo shop è online al Museo Tessuto

Fantasia green. Lo shop è online al Museo Tessuto

C’è l’artigiana italo-messicana che lavora a Prato dove crea cuscini e tappeti con la tecnica della pistola ‘tufting’. C’è il marchio pratese che fa sorridere con i detti dei cenciaioli ricamati a mano sui maglioni vintage con il punto a catenella: da ‘parere e non essere è come filare e non tessere’ oppure ‘ti fo una carda’. Quelli del brand "Almeno nevicasse" sono pezzi unici come tutti quelli del nuovo shop virtuale del Museo del Tessuto (shop.museodeltessuto.it). Che ha già uno spazio fisico di bookshop tutto suo all’interno ma ora, grazie al progetto europeo "Horizon Europe – Recharge", ha deciso di sperimentare anche i vantaggi della rete sbarcando su un canale di shop online per promuovere il lavoro dei creativi in chiave di sostenibilità ambientale e sociale. Non si tratta solo di una vetrina commerciale ma anche e soprattutto di un modo per promuovere artigiani e piccole imprese che utilizzano materiali tessili naturali e ‘circolari’ valorizzando le produzioni locali, con pezzi unici e artigianali spesso ispirati alle collezioni del museo. Come le spille di Paola Cavalli che riusa le cerniere di scarto del distretto traendo spunto da velluti e tessuti antichi conservati negli spazi della Campolmi. Le sue creazioni sono gli accessori che vanno più a ruba da quando, pochi giorni fa, è decollato lo shop virtuale. "Siamo in fase di start up ma l’obiettivo è creare una vera e propria piattaforma per lo shopping di distretto – sottolinea il direttore Filippo Guarini - Uno strumento a disposizione per creativi e artigiani che spesso non hanno un proprio canale di vendita virtuale ma hanno l’opportunità di rivolgersi alla vasta platea di chi ci segue. Un altro aspetto significativo è che molti prodotti vengono co-progettati in esclusiva per il museo come pezzi unici".

Il finanziamento europeo privilegiava la filosofia degli e-commerce museali come strumenti che generano valore diffuso sia per gli operatori economici che per gli utenti del museo, in sinergia con altre realtà museali toscane che, come in questo caso, sono state invitate a selezionare a loro volta piccole imprese votate alla sostenibilità: fra questi, il Museo della carta di Pescia e il Cassero di Montevarchi.

Maria Lardara