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Fabbriche più vuote. Il posto attira meno. E presto mancheranno oltre seimila giovani
Se le dichiarazioni dei redditi dei pratesi sono le più basse della Toscana, le previsioni sull’occupazione giovanile sono altrettanto preoccupanti. Un dato su tutti: la mancanza di giovani che da qui a dieci anni porterà a chiudere servizi e aziende, già poco attrattive per i bassi stipendi. In questo caso l’analisi della Cisl prende in esame il tema demografico. Da qui a 10 anni le persone che entreranno potenzialmente nel mercato del lavoro, ovvero quelle che oggi hanno tra gli 8 e 18 anni, sono 28.621. Applicando il tasso di occupazione medio del 2022, la mancanza potenziale dei lavoratori arriva a 6.300 nel 2032.
"Bisogna considerare sempre di più il tema demografico – spiega il ricercatore Stefano Dal Pra Caputo –. I giovani che entrano nel mercato del lavoro non compensano oggi le persone che vanno in pensione. E in prospettiva il dato sarà sempre peggiore".
La popolazione sta invecchiando. E invecchiano anche i lavoratori occupati. Anche in una provincia come Prato, con un forte numero di stranieri giovani, la quota di lavoratori over 45 è cresciuta di 10 punti percentuali. Entro il 2031 la popolazione potrebbe salire di oltre 10 mila unità. A crescere però saranno in particolare gli over 65 che passeranno dai 53.244 del 2013 ai 69.835 del 2031. Da qui a 10 anni le persone in età pensionabile, che oggi hanno un’età compresa tra 57 e 67 anni, saranno 37.821. Quelle che entreranno potenzialmente nel mercato del lavoro, ovvero che oggi hanno tra gli 8 e 18 anni, saranno appena 28.621.
"Un calo demografico che sarà ancora più pesante se non riusciremo a far incontrare chi cerca e chi offre lavoro", aggiunge Fabio Franchi, segretario generale Cisl Firenze-Prato.
Entro il 2031 la popolazione over 65 in tutta la provincia sarà il 25,8%. Da qui l’esigenza di investire in sanità e servizi anche attraverso i fondi del Pnrr.
Silvia Bini