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Economia circolare in Toscana: sfide e progressi nella gestione dei rifiuti

Legambiente Toscana evidenzia luci e ombre nella gestione dei rifiuti, con Prato come esempio virtuoso ma ancora sfide da affrontare.

Una situazione generale di luci ed ombre. La media regionale parla di un 66% di raccolta differenziata, con situazioni virtuose, come la provincia di Lucca. E come Prato, che supera mediamente il 70% di raccolta differenziata, anche se dobbiamo fare di più sull’impiantistica intermedia per non esportare rifiuti fuori regione. Il distretto tessile di Prato è un esempio virtuoso, ma permangono situazioni da aggredire e stigmatizzare come l’abbandono dei rifiuti tessili.

Lo ha affermato il presidente di Legambiente Toscana, Fausto Ferruzza, fotografando la situazione della Toscana (e di Prato) a margine della nona edizione del Forum dell’Economia Circolare. L’incontro organizzato proprio dall’associazione ambientalista si è tenuto ieri al Pecci: dopo le relazioni introduttive e la premiazione del Comune di Montelupo Fiorentino come "Comune Riciclone 2024", la mattinata è stata suddivisa in due sessioni di discussione.

Nella prima parte è stato fatto il punto sul Piano Regionale di gestione dei rifiuti, alla presenza di rappresentanti di Alia, SEI Toscana, RetiAmbiente e i tre ATO Toscani. La discussione è partita dall’attuazione del Piano Regionale per l’Economia Circolare per poi fare il punto sulla messa in opera degli impianti intermedi di riciclo della materia per raggiungere l’obiettivo "discariche zero". Ed è proprio su quest’ultimo punto che si sono concentrati gli inviti di Legambiente.

"Del nuovo Piano Regionale va apprezzata l’idea di fondo di un’impostazione incentrata su una gestione dei rifiuti in ottica di economia circolare – ha aggiunto Stefano Donati, Legambiente Toscana - l’augurio è che il procedimento avviato nel 2021 trovi davvero compimento nel prossimo mese di gennaio. Il limite del PREC, ad oggi, resta però quello di una mancata individuazione puntuale dell’impiantistica "innovativa" necessaria alla chiusura del ciclo: il che fa temere che ancora per lungo tempo la Toscana resterà ostaggio del modello fondato sulla discarica".

Sono del resto 840mila le tonnellate di rifiuti prodotte annualmente a livello regionale, come emerso durante il Forum: Maria Rita Cecchini, responsabile Economia Circolare di Legambiente Toscana, ha sollecitato una "ricerca più forte ed efficace sul riciclo della plastica". E’ stato citato anche il "Textile Hub", per il quale i lavori stanno procedendo e dovrebbero essere ultimati nel 2026.

"La transizione verso un’economia circolare richiede non solo visione strategica, ma anche investimenti concreti. Gli impianti che stiamo realizzando rappresentano una leva fondamentale per chiudere il cerchio della gestione sostenibile dei rifiuti, creando valore per la comunità e riducendo l’impatto ambientale – ha detto Lorenzo Perra, presidente di Alia - per quanto riguarda il recupero e il trattamento dei rifiuti residui, Alia è impegnata nel revamping degli impianti di Case Passerini e di via Paronese a Prato con investimento complessivo di 52 milioni di euro. Questi interventi ci permetteranno di migliorare ulteriormente le performance ambientali".