Pazienti Covid in centro, è scontro con i residenti

Lettera a Regione e Asl contro comportamenti inappropriati degli ospiti di un hotel sanitario. La Municipale: "Siate più tolleranti"

Un ospite dell’albergo sanitario mentre stende il bucato

Un ospite dell’albergo sanitario mentre stende il bucato

Prato, 12 maggio 2020 - Hanno fatto il bucato alla finestra dell’albergo sanitario, poi sempre dalla finestra hanno calato un lungo lenzuolo a cui è stato legato un borsone da alcune persone in strada, improvvisando una modalità di consegna alternativa ad uno degli ospiti dell’Hotel Flora. Episodi avvenuti nell’albergo di via Cairoli, attualmente adibito a residenza sanitaria per pazienti Covid positivi, e che hanno provocato reazioni di protesta inviate sia alla Regione Toscana che all’Asl Toscana Centro. "Ho scritto al governatore Enrico Rossi e al direttore generale della Asl riguardo ai comportamenti abbastanza inquietanti tenuti da alcuni ospiti del Flora", dice l’avvocato Laura Bresci, residente proprio in via Cairoli. "Alcuni si affacciano alla finestra senza mascherina e parlano con conoscenti che stazionano in strada o si affacciano per fumare una sigaretta tra un colpo di tosse e l’altro. Ora mi chiedo: è normale che chi esce di casa debba indossare la mascherina e un paziente Covid possa tranquillamente affacciarsi alla finestra a fumare, parlare con amici in strada e fare anche il bucato senza utilizzare alcuna protezione? Quale è il protocollo che deve essere rispettato all’interno della struttura che ospita i pazienti per evitare che il virus entri in contatto con i residenti della strada? E perché l’Asl non ha scelto una struttura che si trovasse in un luogo più ampio e non si affacciasse su una strada stretta del centro?".

La segnalazione ha avuto risposte sia da Rossi che dall’ufficio legale dell’Asl, ma senza grandi soddisfazioni per l’avvocato Bresci, perché i disagi restano, nonostante l’interessamento anche del sindaco Matteo Biffoni e della polizia municipale. La scelta del Flora, come spiegato dall’avvocatura dell’Asl, sta nel risparmio economico derivante dal meccanismo del pagamento del " vuoto per il pieno": il che significa in questo caso il pagamento di sole 30 camere a fronte di molte più camere che caratterizzano altre strutture. I problemi non sono finiti e anche ieri mattina l’avvocato Bresci ha presentato l’ennesima segnalazione alla Municipale: "In risposta mi hanno invitato a maggiore tolleranza visto che, dicono, a quella distanza il contagio è difficile e che nessuna norma vieta agli ospiti di tenere i comportamenti segnalati". "Ho fatto presente ai gestori dell’albergo di seguire le regole - dice Rodolfo Tomada, presidente di Federalberghi - All’interno ci sono percorsi separati da rispettare di ingresso ed uscita per gli addetti alla reception". Sa .Be. © RIPRODUZIONE RISERVATA