A Prato per un decreto ingiuntivo "L’ufficio non c’è, una vergogna"

Lo stupore di una avvocatessa di Firenze che doveva depositare un ricorso al giudice di pace ma lo sportello è chiuso da mesi per mancanza di personale. Il presidente dell’Ordine: "Il ministero non ci ha mai risposto".

A Prato per un decreto ingiuntivo  "L’ufficio non c’è, una vergogna"

A Prato per un decreto ingiuntivo "L’ufficio non c’è, una vergogna"

Allibita, indignata, scioccata, arrabbiata. Gli aggettivi si sprecano. Non voleva credere ai suoi orecchi quando è arrivata a Prato per depositare un ricorso per un decreto ingiuntivo: "L’ufficio è chiuso per tutto il 2023 per mancanza di personale". Chiuso? Ebbene sì, una vecchia storia. La disavventura è toccata questa volta a un avvocato di Firenze, Chiara Vannucci, che si è recata all’ufficio decreti ingiuntivi del giudice di pace. "Non c’è", è stata la risposta. "Come non c’è?". "Ho scoperto solo venendo a Prato che l’ufficio è stato chiuso su disposizione del presidente del tribunale fino alla fine di dicembre – dice l’avvocato Vannucci –. Credo sia l’unico caso in Italia. E’ un danno enorme per tutti quei cittadini che vogliono recuperare i propri soldi, fra l’altro con la legge Cartabia le cause di competenza del giudice di pace sono state alzate fino a 10.000 euro. Non sono pochi per chi li deve riavere. E’ vero che si può andare per altre strade ma perché devo andare a intasare ulteriormente il tribunale quando ho la possibilità di ricorrere al giudice di pace? Una azienda o un cittadino devono poter esercitare il proprio diritto. Passa il concetto che in Italia è meglio non pagare tanto quei soldi nessuno li recupera".

L’avvocato lamenta anche il fatto che il provvedimento di chiusura non è stato diffuso in maniera capillare nei siti dei vari ordini professionali e che, soprattutto, sul sito del giudice di pace di Prato non ci sia scritta una riga.

Nei mesi scorsi, il provvedimento non è passato inosservato a Prato dove si sono moltiplicati gli appelli per tentare di trovare una soluzione. La passerella di personaggi inviati dal ministero c’è stata ma i risultati sono stati pari a zero. Il primo a venire a Prato a marzo è stato il capo di Gabinetto del ministro Nordio, Alberto Rizzo, che ha inviato tre persone, una per la Procura e due per il tribunale. Nessuno, però, può andare al giudice di pace senza un interpello che può durare mesi. A ruota è passato da Prato il sottosegretario alla Giustizia Sisto che ha lanciato l’appello ai sindaci della provincia: "Mandate voi personale". La risposta non è tardata: "Nemmeno per idea". Dal primo ottobre dell’anno scorso ha ricevuto i ricorsi ma non li ha girati ai magistrati. Dal 21 febbraio, data in cui il presidente del tribunale Gratteri ha emesso il provvedimento, non accetta più nemmeno i ricorsi.

Il problema della scopertura di organico in tribunale a Prato è stata portata nuovamente all’attenzione di Rizzo dal presidente dell’Ordine degli avvocati di Prato, Marco Barone, alla conferenza stampa organizzata dalla rivista on line "Avvocati" alla Camera dei deputati a cui erano presenti i presidenti degli Ordini di alcune delle circoscrizioni messe peggio in Italia, oltre a Prato, Livorno, Napoli Nord, Ivrea e Gorizia. "Prato è un’oasi profondamente infelice – ha detto Barone – Abbiamo una scopertura del 36% in tribunale, del 31% in Procura e del 74% al giudice di pace. Prato è la seconda città della Toscana, la terza del centro Italia, ha un polo industriale tessile fra i primi in Europa. E’ una città particolare che non può essere paragonata ad altre province con lo stesso numero di abitanti. Ci sono realtà che a parità di magistrati hanno 20,30, 40 unità in più di personale amministrativo. L’intimazione fatto al Ministero riguardo al giudice di pace non ha portato agli effetti sperati, nessuno ha risposto e dunque vale come un rifiuto e i sindaci non hanno nessuna intenzione di mandare personale. Questa è giustizia negata". Rizzo ha promesso che, con lo scorrimento della graduatoria del vecchio concorso, 40 unità saranno riservate alla Corte di Appello di Firenze nella speranza che qualcuno sia inviato a Prato. D’altronde tutto il comprato giustizia non se la passa bene in Italia: la scopertura totale è al 24% con la mancanza di oltre 12.000 addetti.

Laura Natoli