REDAZIONE PONTEDERA

Tagliagambe e Boschi: "Agito sempre per il bene"

I due soci uscenti scrivono un’accorata lettera ai tifosi del Pontedera e alla città: "La contestazione ci ha fatto male. È stata ingenerosa"

Filippo Tagliagambe e Paolo Boschi (nella foto), i due soci usciti dal Pontedera, hanno scritto questa lettera ai tifosi granata.

"Cari sportivi pontederesi, come noto, è stata formalizzata, venerdì scorso, la cessione della totalità delle quote di nostra proprietà ai nuovi soci dell’ Us Città di Pontedera, al corrispettivo simbolico di 1 euro, così da assicurare continuità al club dopo che le ultime vicende ci hanno indotto a passare la mano, ritenendo che fosse terminato un ciclo. Un ciclo di ben dieci anni che può essere ritenuto il migliore, quantomeno sotto il profilo dei risultati, di tutta la storia del calcio della nostra città nato nel 1912. Un ciclo iniziato quasi per caso, così come è finito, con il sindaco che ci invitò, in una afosa domenica del giugno 2010, a fondare una nuova società che fosse custode della tradizione del calcio granata, ridotto ai minimi storici, e che esprimesse un forte radicamento sul territorio, affinché i valori della gente di Pontedera fossero adeguatamente rappresentati in tutta Italia. Fu lungimirante Simone Millozzi, perché a raccogliere una sfida del genere potevano essere soltanto dei veri tifosi granata: non fu facile partire da zero, con importanti oneri da sostenere, non soltanto economici ma anche morali. Tanti fornitori si rifiutavano persino di ascoltare chi si proponeva come nuovo socio del Pontedera, perché delusi e sfiduciati da promesse mai mantenute dalla precedente società. Ma da tifosi non ci siamo mai rassegnati, e senza mai percepire alcun compenso né altri vantaggi, abbiamo cresciuto questo ’bambino’ nato la sera del 29 giugno 2010 e lo abbiamo fatto diventare un uomo, che passando per delusioni, ma anche e soprattutto da tante prove di maturità ampiamente superate, oggi si presenta come un esempio virtuoso di gestione e di valorizzazione di giovani calciatori, in una realtà di provincia che rabbrividisce di fronte al blasone di tante corazzate di grandi capoluoghi, affrontate e perché no sconfitte. Un club che oggi, in un periodo di grande difficoltà per tutti, si presenta in ottima salute, dotato di strutture all’avanguardia sia per la prima squadra che per la crescita del settore giovanile, frutto di importantissimi investimenti, senza alcun debito nei confronti di nessuno e con una situazione finanziaria fortemente positiva".

"Questo deve essere il viatico per coloro che ci sono subentrati – continua la lettera –, ai quali abbiamo passato la mano con piacere perché soggetti del territorio, che ci fanno dormire sonni tranquilli circa la tenuta in sicurezza della società e la sua crescita ulteriore ed a cui porgiamo un sincero ’in bocca al lupo’ perché la loro avventura sia ricca di soddisfazioni e successi come lo è stato per noi. Certo, inutile negarlo, ci sarebbe piaciuto proseguire tutti insieme. La contestazione ci ha fatto male, continuiamo a credere che sia stata a dir poco ingenerosa e frutto di difetti comunicativi di cui ci assumiamo parziale responsabilità, fermi, però, nella consapevolezza di aver sempre operato, anche sbagliando, per il bene del calcio granata, anteponendo sempre gli interessi del club a quelli personali, sacrificando lavoro, famiglie e amicizie solo per perseguire il bene della società. Riteniamo che questo non sempre sia stato compreso, ma pensiamo anche che ciò faccia parte del gioco e che il tempo, come sempre, sarà galantuomo. Di certo non faremo mai mancare il nostro sostegno, come tifosi e imprenditori, qualora la società e chi la compone ne ravvisino l’opportunità, affinché quel vessillo che negli ultimi dieci anni ha onorato la nostra città su tutto il territorio nazionale continui a sventolare orgoglioso e fiero. Il nostro resterà sempre lo stesso cuore granata che ci ha fatto vivere 10 anni meravigliosi. Tutti al Mannucci e forza granata sempre!".