Grifone, veleno sull’arbitro: "La rete era valida"

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Il veleno per il gol annullato nel finale di gara si spande anche in salata stampa, dove Lamberto Magrini (nella foto), tecnico del Grosseto, è durissimo: "L’assistente aveva concesso il gol, l’arbitro lo ha annullato per carica al portiere che non c’era: ci ha danneggiato". La presenza ai microfoni proprio di Edoardo Sarri, le cui parate sono state decisive, serve a sentire anche la parte granata: "Secondo me l’arbitro è stato molto bravo a vedere il fallo perché era vicino. Stanzani ha salvato la palla sulla linea, io l’ho respinta e la stavo andando a prendere quando il giocatore del Grosseto (Gorelli, ndr) mi ha toccato il braccio con il piede". Sul match il numero uno del Pontedera prosegue così: "Il pareggio è un risultato importante soprattutto in partite come questa, combattute sino alla fine. Siamo riusciti a non subire reti, ed è la quarta volta che accade, contro un Grosseto molto aggressivo, partito assai forte e venuto fuori nella ripresa, e che ci ha dato poche occasioni per giocare". Come sempre, l’allenatore Ivan Maraia non si sottrae ai commenti post-gara. La prima domanda è sulla scelta, novità assoluta, dei tre attaccanti in campo fin dal primo minuto: "E’ stata una scelta dettata dall’emergenza, non avevamo altre soluzioni. Per rimanere nello stesso schema di gioco dovevamo provare a cambiare qualcosa e la scelta è caduta su Faella. Con l’ingresso di Vaccaro è andata meglio sul piano dell’equilibrio, ma non è una soluzione da accantonare".

Il tecnico del Pontedera è comunque soddisfatto della prestazione: "La squadra ha dato tutto, e le faccio i complimenti: anche stasera (ieri sera, ndr) il punto va preso volentieri, perché ci consente di muovere la classifica contro un Grosseto che ha dimostrato di non essere lassù per caso". Sull’episodio del gol annullato al Grosseto, Maraia afferma: "Non parlo degli arbitri, quindi non commento l’accaduto: però l’arbitro mi sembrava vicino. Le immagini da dietro la nostra porta sembrano confermare il fallo".

Stefano Lemmi