
La siccità morde. Attacca tutto; dal mondo agricolo, dove si teme per lo stress idrico su vite e olivo - la zona di San Miniato è una delle più vocate a questi due segmenti del comparto nel Pisano – al bacino remiero di Roffia che è un centro di attività sportiva importante per canoa e canottaggio. Ora anche il bacino ha un problema importante di siccità. Una criticità già emersa nel giugno scorso e che ora si sta acuendo, Il livello è molto basso. Sempre più basso. "Le aree di secca stanno aumentando – spiega il sindaco Simone Giglioli -. Al momento l’attività sportiva non si è fermata, ma certamente si è ridotta, proprio per l’aumentare delle zone in cui il livello è troppo basso". "Certo tutto questo non inficia per l’approvvigionamento idrico perché il bacino non è usato per questo scopo. Ma, come sottolinea ancora il sindaco "ha un peso crescente sull’attività sportiva".
L’acqua bassa rende più difficile le traversate tra alghe che stanno proliferando e, appunto, secche in aumento tanto che stanno emergendo isolotti. Il bacino, casa d’espansione dell’Arno, ora ha fondali che toccano al massimo un metro e mezzo – la diminuzione del livello si vede vistosamente ad occhio – e quindi le alghe prendono il sopravvento. Queste criticità sono monitorate e in previsione c’è un dragaggio. Il bacino è al centro di una progettualità importante tra Comune e Regione per farne un campo di gara di livello internazionale. Da anni il Comune insegue il sogno di fare a Roffia una cittadella dello sport con strutture di supporto allo specchio d’acqua che svolge un ruolo strategico anche per la sicurezza idraulica di una vasta area.
Ma vediamo al progetto del dragaggio. "Intanto è scaduta la concessione alla canottieri nel giugno scorso – precisa Giglioli - e sarà proceduto con nuovo affidamento. Poi inizierà tutto l’iter per il progetto del dragaggio che, ovviamente, richiederà del tempo. Ma si tratterà di un’operazione, di concerto con federazione e Regione, per livellare il fondale, porterà il bacino ad una lunghezza di almeno due chilometri e consentire, con opere di sagomatura della sponde, la possibilità di sei corsie di gara". "Questo – conclude il primo cittadino - è un lavoro necessario a fare di Roffia un campo di gara ufficialmente di livello internazionale". E’ il passo decisivo per costruire un altro futuro del bacino remiero di Roffia attorno al quale – nei prossimi anni - potrebbe concretizzarsi anche quel complesso di lavori, già oggetto di studio e progettazione preliminare, per crearvi strutture di supporto all’attività sportiva che, a sua volta, potrebbe essere ulteriore motore del turismo.
Carlo Baroni