Il primo volo del drone che trasporta sangue

Pontedera, test all'ospedale Lotti. Presto entrerà in servizio

Il drone utilizzato ieri mattina all’ospedale Lotti (foto Sarah Esposito/Germogli)

Il drone utilizzato ieri mattina all’ospedale Lotti (foto Sarah Esposito/Germogli)

Pontedera, 22 ottobre 2018 - Prove tecniche di futuro all’ospedale Lotti di Pontedera. Ieri mattina sul piazzale del pronto soccorso si è svolta una dimostrazione di quello che potrebbe essere ordinaria routine nel giro di qualche mese. Nell’ospedale del domani succede quello che i presenti hanno visto in demo ieri. Lo staff medico del centro trasfusionale di Pontedera, capitanato dal dottor Fabrizio Niglio, prende le sacche di sangue da trasportare, le mette nella cella che ne conserverà la giusta temperatura e le caricano sul drone. Poi ne programmano il viaggio.

Lo speciale elicottero in miniatura parte, si alza in volo e ritorna. Alla fine i sensori all’interno della cella evidenziano come la temperatura al suo interno non si sia modificata. Come in un salto spazio temporale a Pontedera ieri mattina c’è stata una breve ma importantissima dimostrazione di futuro. Il primo esperimento mondiale di Abzero. Si tratta dell’invenzione di due ingegneri Giuseppe Tortora e Andrea Cannas che insieme hanno fondato la spin off della Scuola Sant’Anna: la Abzero. La novità sta tutta nella capsula retta tra gli artigli del drone: una cella intelligente in grado di comportarsi in maniera diversa rispetto al contenuto.

Tra pochi mesi, anche soltanto 6 se le sperimentazioni andranno a buon fine, il personale del reparto di immunoematologia potrebbe caricare la cella con il materiale da trasportare e programmarla attraverso una piattaforma, dove sarà inserita destinazione e contenuto. La cella a quel punto saprà automaticamente quale temperatura prevedere per il viaggio e potrà alzarsi in volo per raggiungere la destinazione nel raggio di 30 km.

L’aspetto legato alla temperatura è uno dei più delicati e su questo si concentreranno le prossime sperimentazione affinché si possa escludere completamente il rischio di alterazioni durante il viaggio. L’obiettivo è la sostituzione del trasporto su gomma di sangue, organi e farmaci con quello più veloce ed economico via aerea. Un’idea diventata realtà grazie alla collaborazione tra i due ingegneri e il centro trasfusionale pontederese. La cella trasportata da un drone abbatte dell’80% il tempo che ci impiegherebbe un’auto a compiere lo stesso tragitto. Utile per le situazioni di emergenza, ma anche nella routine per diminuire i costi indiretti delle aziende sanitarie, e nello specifico per i trasporti tra gli ospedali di Pontedera e Volterra.