
I giorni della protesta delle lavoratrici della bilioteca quando ci fu il mancato rinnovo dell’appalto da parte del Comune
Le biliotecarie cavalcano il caso della "gonna svolazzante" e attaccano ancora la giunta comunale di San Miniato. "Vorremo proprio sapere dov’erano la commissione di parità, Elena Maggiorelli e Giulia Giannoni i mesi scorsi, quando i nostri diritti sono stati calpestati da questa amministrazione", attaccano le lavoratrici che, per la fine di un appalto hanno perso il posto di lavoro.
"Se i diritti delle donne sono uguali a quelli degli uomini - volevate la Parità? - chi si occupa del sociale pone sempre un’attenzione in più alla questione femminile, una zona d’ombra che nei fatti è sempre più svantaggiata, dal carico familiare, dalla minore disponibilità al full time, dalle esigenze del fuori ufficio – scrivono in un post sulla pagina social –. Nulla di tutto questo è stato minimamente calcolato quando il 19 marzo scorso sono stati ritirati i finanziamenti a bilancio per il nostro appalto (2024/27), senza avvertirci, senza proporre ammortizzatori sociali, senza rispetto". Un caso, questo, lo ricordiamo, che ha tenuto banco per tutta la campagna elettorale e che resta una ferita aperta nella politica sotto la Rocca.
"I tavoli sindacali a seguire sono stati senza trattativa", dicono le lavoratrici che ricordano anche il passaggio chiave della vicenda: "dieci giorni prima i vigili del fuoco avevano dichiarato impraticabile il nostro luogo di lavoro, coincidenze?? Dovevamo dire che ci hanno mandato via perché usavamo gonne svolazzanti e tacchi che poco si adattano a scalei e faldoni da portare, ci sarebbe stata una sollevazione popolare e saremmo ancora al nostro posto. Gradiremmo una parola di conforto da Alessandra Nardini".