"Khrystyna è stata rapita: lo dicono gli indizi"

Mistero di Orentano, l’analisi della criminologa Franco: "Spesso le indagini per sequestro sono l’anticamera di un’inchiesta per omicidio"

Cosa può essere successo a Khrystyna Novak, la ragazza ucraina di 29 anni, scomparsa dalla villetta di Orentano oltre venti giorni fa, una manciata di ore dopo l’arresto del suo fidanzato (un 41enne industriale nel settore delle pelli) per armi e droga. La Procura indaga per sequestro di persona (fascicolo per ora a carico di ignoti), le ricerche sul posto hanno dato esito negativo e le ultime ore della ragazza a Orentano – indaga la squadra mobile e commissariato di Pontedera – sono avvolte nel giallo. Il caso ha colpito la criminologa Ursula Franco, pisana (da tempo vive a Roma), che si è occupata di casi giudiziari di rilevanza mediatica come quello di Stefano Binda (era consulente per la difesa) che, dopo la condanna in primo grado all’ergastolo per l’omicidio di Lidia Macchi, è stato assolto in appello per non aver commesso il fatto.

Dottoressa che idea si è fatta del caso?

"Khrystyna è scomparsa da più di venti giorni, si indaga per sequestro di persona, un’indagine che purtroppo è spesso l’anticamera di un’indagine per omicidio. L’alternativa potrebbe essere una fuga senza meta in stato confusionale. Per abbracciare questa seconda ipotesi sarebbe necessario conoscere le condizioni psichiche di Khrystyna. La ragazza andrebbe sottoposta ad autopsia psicologica vagliando ciò che chi la conosceva riferisce riguardo ai suoi comportamenti dei giorni che hanno preceduto la sua scomparsa. Rada Garmash, connazionale che vive a Brescia e che sta supportando la madre della ragazza nelle ricerche, ha riferito che, nel pomeriggio del primo novembre, Khrystyna avrebbe detto al telefono all’amica Julia ’che aveva paura di un uomo che stava bussando alla porta’. Sarebbe importante capire se questa sua paura fosse fondata o meno e cos’altro Khrystyna abbia riferito a Julia in quell’occasione".

In quali direzioni secondo lei andrebbero concentrati gli approfondimenti?

"Per farsi un’idea delle condizioni psichiche di Khystyna andrebbero sentiti il compagno e le sue amiche. Sull’altro fronte sarebbe importante sentire i vicini di casa posto che, poco prima di sparire, Khrystyna aveva riferito al telefono all’amica Julia che, nonostante non avesse soldi, aveva una scorta alimentare e sperava che il compagno venisse rilasciato tanto che intendeva aspettarlo a casa. Non le nego che il fatto che l’ultima cella telefonica agganciata dal portatile di Khrystyna sia stata quella che copre l’area di casa sua fa propendere per l’ipotesi per la quale si indaga".

Ritiene possibili collegamenti tra l’arresto del compagno e la sparizione?

"Il compagno potrebbe essere a conoscenza del fatto che qualcuno importunava la sua ragazza. Il fatto che gli inquirenti abbiano ritrovato la chiave di casa nella toppa e il fatto che Khrystyna avesse con sé il solo telefono cellulare sono di supporto all’ipotesi che la ragazza sia uscita per rimanere nei paraggi e sia stata aggredita di fronte a casa, forse proprio mentre rientrava in casa".

Molti i lati oscuri, la vita della ragazza nel piccolo borgo sembrerebbe essere stata quella di un fantasma. Come analizzare le poche testimonianze che, da quanto abbiamo appreso, sarebbero al momento emerse sugli ultimi movimenti della giovane?

"Un’intervista e un interrogatorio ben condotti si possono analizzare con la Statement Analysis, una tecnica che permette di stabilire una accurata strategia d’indagine".

Dottoressa, Khrystyna potrebbe nascondersi per paura di qualcuno?

"E’ possibile ma ritengo che, se Khrystyna avesse deciso di allontanarsi volontariamente da casa sua, si sarebbe fatta accompagnare dalle amiche a prendere il cane o quantomeno avrebbe fornito loro le chiavi del cancello, invece so che hanno dovuto scavalcarlo. La domanda che mi faccio è: chi ha lasciato la chiave nella toppa?".

Carlo Baroni